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L’uomo che voleva entrare in piazza San Pietro con un coltello: il motivo

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Nella mattinata di domenica, a via di Conciliazione, nei pressi dei varchi di accesso a piazza San Pietro, un uomo ha cercato di introdursi armato e con un nome falso. Il 51enne, proveniente da Vibo Valentia, ha cercato almeno quattro volte di superare i controlli utilizzando un nome falso. La situazione ha portato a un confronto con la polizia, durante il quale l’uomo è diventato sempre più irrequieto, scatenando un parapiglia. L’uomo, descritto come esagitato, è stato bloccato nonostante i suoi tentativi di far valere le sue ragioni. Nel suo borsello, la polizia ha scoperto un coltello da cucina con cui l’uomo ha cercato anche di colpire un agente, causandogli ferite durante l’arresto.

Perchè l’uomo voleva entrare in Piazza San Pietro armato

Inizialmente, la situazione in Piazza San Pietro ha generato tensione e ha fatto pensare a un possibile attacco terroristico, ma la polizia ha prontamente escluso questa ipotesi, riconducendo l’incidente a un gesto isolato.

Il 51enne, senza precedenti penali, ha cercato ripetutamente di accedere in piazza San Pietro presentando documenti falsi. Durante la perquisizione di controllo, ha reagito in modo violento, urlando estraendo un coltello da cucina dalla sua borsetta. La situazione è degenerata, portando a una colluttazione con la polizia.

Ferito un agente

Nel corso della colluttazione, un agente di 29 anni è stato colpito alla mano e successivamente è caduto, ferendosi al ginocchio.

L’uomo è stato circondato e bloccato dagli altri agenti. L’agente ferito è stato trasportato al Santo Spirito con ferite che richiederanno circa dieci giorni di cure.

Motivi di denaro

Il 51enne, disarmato dopo l’arresto, è stato portato presso il commissariato Borgo, dove ha trascorso la notte in attesa dell’udienza di convalida.

È accusato di minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Le autorità stanno cercando di comprendere i motivi dietro il suo comportamento.

La pista terroristica è stata esclusa, e secondo le prime informazioni, sembra che il gesto dell’uomo sia motivato da questioni personali.

Avrebbe affermato di essere stato vittima di un furto di denaro in seguito a una truffa, anche se questa testimonianza è stata confusa. Durante l’udienza di convalida, l’uomo avrà l’opportunità di fornire ulteriori dettagli sulla sua versione dei fatti.