Home NOTIZIE CRONACA Conference League, incidenti a Tirana: 60 tifosi fermati

Conference League, incidenti a Tirana: 60 tifosi fermati

Sono 60 i tifosi fermati tra ieri sera e oggi, a Tirana, a seguito di scontri tra le tifoserie di Roma e Feyenoord. Di questi, circa una cinquantina sono italiani. Lo ha reso noto la polizia della città albanese. È successo quello che in molti temevano: le due frange violente delle tifoserie si sono scontrate anche con la polizia locale.

Sono circa 30, invece, le persone ferite, tra cui molti appartenenti alle forze dell’ordine. Sta meglio il poliziotto che ieri era stato definito ‘in gravi condizioni’ dopo essere stato ferito con un coltello. I tifosi italiani portati in commissariato sono stati fatti rimpatriare con un traghetto a Durazzo. Quelli olandese sono invece stati fatti rientrare in aereo.

Rimane alta l’allerta per stasera. Il sindaco di Tirana ha invitato i cittadini albanesi a non transitare nelle zone riservate ai tifosi delle due squadre, invitando loro a non ‘cadere in provocazioni’. Chiusi uffici e aziende nei pressi dello stadio, per allargare il più possibile l’area pedonale riservata ai sostenitori di Roma e Feyenoord.

Il vicedirettore della Polizia di Stato albanese, Albert Dervishi, ha fatto sapere: “I tifosi accompagnati nei commissariati sono stati trovati in possesso di coltelli, oggetti pirotecnici e barre di ferro. Uno dei nostri agenti feriti è stato ferito proprio da una coltellata. Siamo anche in contatto con la Figc affinché questi individui non possano più avere accesso negli stadi”.

E ha aggiunto: “Faccio un appello ai cittadini albanesi a stare lontani dalle fan zone dei tifosi olandesi e italiani-e di evitare le provocazioni. Ai cittadini italiani e olandesi faccio invece un altro appello, quello di comportarsi come cittadini europei. Qui la legge sarà rigorosamente rispettata, e non obbedire agli ordini della polizia e resistere agli attacchi alle forze dell’ordine sono reati che secondo la legislazione albanese vanno condannati con una pena fino a sette anni di reclusione”.