Andrea Braido ha suonato, nella sua carriera, con i grandi della musica italiana, da Zucchero a Vasco Rossi. “Io nasco come batterista, poi sono passato alla chitarra, al basso, etc. La mia passione per la musica nasce in modo autonomo, guardando la tv con i grandi gruppi degli anni ’60-’70: mi appassionai subito alla batteria. I miei me ne comprarono una giocattolo e da li iniziai il mio percorso. La voglia di suonare la chitarra mi è venuta guardando i musicisti che si contorcevano sul palco… È stato un amore straordinario che è cresciuto in modo esponenziale. La chitarra mi ha dato l’armonia e le note”.
Da Zucchero a Vasco Rossi: una carriera straordinaria per Andrea Braido
Come sei riuscito ad entrare in un circuito così importante? “Nel caso di Vasco mi fu chiesto di ‘spaccare’. Zucchero, invece, non gradiva molto la mia voglia di essere ‘esplosivo’ sul palco. Ho sempre creduto che la musica fosse la mia ispirazione di vita, ho con lei un rapporto spirituale. Quando ho lasciato il Trentino, la gente ha iniziato a chiamarmi. Prima di Vasco ho lavorato con Patti Pravo, con Baccini, con Bertoli… il mio nome ha iniziato a girare, anche se è il tour ‘Fronte del Palco’ che mi ha dato notorietà Mi dispiace che nel documentario di Vasco, non si fa riferimento ai protagonisti di quel concerto… Non voglio aggiungere altro”.
“A gennaio uscirà un mio album e nel frattempo ho scritto un libro autobiografico ‘Energy Life’, in cui racconto 40 anni di musica, live, tour: sarà una bella scoperta per i miei fans”.
