Home NOTIZIE CRONACA Omicidio Willy, l’amico dei fratelli Bianchi: “Voi non sapete come funziona nelle...

Omicidio Willy, l’amico dei fratelli Bianchi: “Voi non sapete come funziona nelle piazze di paese”

VIA OSTIENSE, REALIZZAZIONE MURALES IN MEMORIA DI WILLY MONTEIRO DUARTE STREET ART MURALE

“Quella fu una rissa di paese. Voi non lo sapete come funziona nelle piazze di paese. Ci si scontra, si fa anche a botte, purtroppo è così”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Omar Shabani, 26 anni, amico dei fratelli Bianchi, presente la sera della morte del giovane Willy. Non in quella storia non c’entra, sta scontando una condanna agli arresti domiciliari per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti.

Per la prima volta parla pubblicamente. E ribadisce quello che ha già detto durante il processo, cioè che anche Pincarelli, condannato a 21 anni, e Belleggia, a 23, avrebbero meritato l’ergastolo: “Ho detto al processo quello che avevo visto ma non sono stato ascoltato, altrimenti all’ergastolo ci sarebbero anche Pincarelli e Belleggia .Ero lì ma non ho toccato nessuno. Facevo parte della comitiva ma non sono io quello che ha preso a calci Willy. Sono solo un testimone di quella notte. Io non c’entro”., ha detto Omar Shabani.

Il 26enne racconta alcuni dettagli di quella sera: “Noi non c’eravamo resi conto che il ragazzo fosse morto. Uno esclude a priori la possibilità della morte e noi non potevamo immaginarla in quel momento”.

Poi racconta che la sua vita è cambiata e che ora vede “le cose da un altro punto di vista. Per tutti sono l’amico dei Bianchi e di conseguenza un poco di buono. Mi sono permesso di commentare la sentenza di Serena Mollicone, la ragazza uccisa ad Arce, e mi sono piovute accuse sui social”.

“Faccio il carrozziere – racconta Shabani – anzi sono responsabile del settore con un contratto a tempo indeterminato, sono orgoglioso del mio lavoro purtroppo non mi danno il “lavorativo”. Ho iniziato a lavorare a 16 anni come “fruttarolo” e non ho mai smesso”.

G.