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Peste suina, da oggi attive le misure della nuova ordinanza: entro un mese il piano per l’abbattimento dei cinghiali

L’ordinanza per arginare la peste suina africana nel Lazio è stata approvata ieri: una zona rossa allargata, una cabina di regia coordinata dalla Prefettura di Roma e un piano per l’abbattimento dei cinghiali da mettere a punto entro un mese. La priorità è circoscrivere alla zona rossa i casi di Psa, evitando che il virus possa allargarsi in altre zone della città.

Per riuscirci l’area interessata, una sorta di zona cuscinetto, sarà super sorvegliata: “L’area sarà perimetrata con delle reti. Quindi con i veterinari e gli enti competenti studieremo il sistema di abbattimento selettivo” ha spiegato il presidente della regione Lazio Zingaretti, presente, ieri, al tavolo dell’unità di crisi insieme a al prefetto Matteo Piantedosi, il commissario straordinario Angelo Ferrari, l’assessora all’Ambienta Sabrina Alfonsi e al sottosegretario alla Sanità, Andrea Costa.

Intanto i casi di peste suina africana, a Roma, sono diventati otto dopo i tre accertati ieri: “Tutti nel Gra – ha detto Angelo Ferrari – il primo obiettivo è chiudere tutti i varchi ed impedire il passaggio di animali infetti fuori e anche incontri con cinghiali esterni per evitare che si alimenti il focolaio”.

Il commissario straordinario ha poi spiegato: “Stiamo ancora monitorando l’evoluzione dell’infezione all’interno della riserva, se non uscirà dal Gra, all’interno dell’area rossa i cinghiali sono destinati a morire per auto estinzione. Per l’eradicazione ci vorrà un anno dall’ultima carcassa positiva. La zona rossa è tutta quella interna al Gra, quindi 64km quadri”, ha concluso.