Le proteste contro il progetto del termovalorizzatore a Santa Palomba, nei pressi di Roma, hanno visto centinaia di cittadini scendere in piazza per esprimere il loro netto rifiuto nei confronti dell’impianto previsto per essere attivato entro il 2028. Nonostante il desiderio del Campidoglio di accelerare i tempi, la popolazione locale manifesta crescente preoccupazione, in particolare nei comuni limitrofi come Pomezia, Ardea, Marino, Albano, e Ariccia.
Proteste per il termovalorizzatore di Santa Palomba
Le proteste, iniziate settimane fa, contrastano con le precedenti dichiarazioni del sindaco di Roma che aveva inizialmente definito il progetto “poco contestato”. Tuttavia, il persistente malcontento ha spinto i cittadini a organizzare un’assemblea pubblica a Pomezia il 27 gennaio. L’evento, promosso dal Coordinamento dei Comitati “No discariche no inceneritori” del IX Municipio di Roma e Pomezia, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Pomezia.
L’assemblea, moderata dal presidente del comitato Massimo Falco, ha visto la partecipazione dei sindaci Maurizio Cremonini (Ardea), Massimiliano Borelli (Albano Laziale), Stefano Cecchi (Marino), e Gianluca Staccoli (Ariccia). Il sindaco di Pomezia, Veronica Felici, ha aperto l’incontro, durante il quale sono state sollevate numerose criticità legate all’inceneritore.
L’assemblea contro il termovalorizzatore
I residenti, temendo le possibili conseguenze ambientali, hanno espresso preoccupazioni durante l’assemblea, sottolineando gli impatti negativi sull’area circostante.
Il Comune di Pomezia, insieme ad Ardea, Albano, e Ariccia, ha presentato ricorso al Tar contro l’inceneritore, considerato una scelta dannosa sotto ogni punto di vista. Gli esperti intervenuti hanno evidenziato gli impatti ambientali ed economici sfavorevoli del progetto, consolidando l’opposizione degli abitanti e dei sindaci dell’area.
Le parole del Sindaco di Pomezia
Il sindaco di Pomezia, Veronica Felici ha dichiarato: “Gualtieri, presidente di Città Metropolitana, grazie ai suoi poteri speciali, pensa di poter disporre come crede dei territori degli altri”. Ha sottolineato che la realizzazione dell’inceneritore rappresenta una minaccia per la salute e il futuro delle generazioni future.
La richiesta di un confronto con il sindaco di Roma, rimasta senza risposta, ha spinto i cittadini a continuare la loro lotta attraverso ricorsi, proteste, e tutte le azioni necessarie per difendere la salute dei residenti. La battaglia contro il termovalorizzatore a Santa Palomba si intensifica, con il coinvolgimento di numerosi sindaci determinati a opporsi alla realizzazione dell’impianto.
