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Cassa integrazione 35 gradi: cos’è e come funziona la misura Inps anti caldo

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Al via la cassa integrazione per il caldo eccessivo. È la nuova misura prevista da Inps e Inail per combattere e prevenire le malattie da stress termico: sopra i 35 gradi, sarà possibile andare in cassa integrazione.

Con le temperature che toccano livelli estremi già dal mese di maggio in tutta Italia, le istituzioni hanno deciso di andare incontro ad una parte dei lavoratori, maggiormente interessati dalle difficoltà dovute al caldo eccessivo.

“Le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della Cassa Integrazione quando il termometro supera i 35 gradi” si legge nella comunicazione rilasciata dai due enti. “Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature percepite”.

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Non solo temperatura reale, quindi, ma anche la percezione di un caldo superiore concorre alla determinazione della misura. Un’agevolazione prevista per alcuni mestieri, che l’Inps riconosce come quelli “a rischio”.

In particolare, vengono citate le mansioni di stesura del manto stradale, quelli di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni e le lavorazioni all’aperto con indumenti di protezione. In generale, si prevede la cassa integrazione 35 gradi anche per tutte quelle attività lavorative che vengono svolte in assenza di adeguata protezione dal sole. Da considerare idonee anche tutte le lavorazioni e gli utilizzi di materiali che comportino la produzione o l’esposizione a un forte calore.

Sono diverse le patologie che l’Inail elenca come direttamente collegate al caldo eccessivo. Fra queste crampi, dermatite da sudore, squilibri idrominerali e il temuto “colpo di calore”, in grado di sfociare anche in aritmie cardiache.

Ma quale sarà la causale da indicare per accedere alla prestazione? L’Inps ha fatto sapere che la dicitura deve essere “eventi meteo“, collegata alla richiesta di Cassa Integrazione Ordinaria. L’azienda, nella domanda di Cigo e nella relazione tecnica, indicherà poi i giorni o le ore di sospensione o riduzione del lavoro, oltre a specificare la tipologia di attività svolta.