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A 103 anni guida con patente scaduta: “Non voglio rinunciare alla mie amicizie”

Agli amici Giuseppina Molinari, per tutti “la Giose”, 103 anni, non riesce proprio a rinunciare. Al punto da mettersi a bordo della sua auto per raggiungerli, per una chiacchierata o una partita a carte. Peccato, però, che la signora non si fosse accorta che la sua patente di guida fosse scaduta dal 2022.

Ad accorgersene sono stati i militari, allertati da una segnalazione che indicava un’auto muoversi in maniera pericolosa tra le strade della città. Giose è stata fermata dalle forze dell’ordine a Bondeno, in provincia di Ferrara.

Patente scaduta, anziana di 103 anni multata

L’anziana, nata nel 1920, è stata fermata all’una di notte di lunedì 11 marzo dai carabinieri, che hanno subito notato il suo stato di disorientamento. Durante i controlli, i militari hanno poi accertato che la patente dell’anziana era scaduta ormai da tempo. Motivo per cui è stata multata e riaccompagnata a casa, mentre l’auto è stata portata via da un carro attrezzi.

Ma Giuseppina Molinari non intende fermarsi, ed è intenzionata a raggiungere gli amici in modi alternativi, come ha dichiarato ai microfoni della Rai: “Adesso uso la bici, ma voglio prendere un motorino, per non rinunciare alla mia indipendenza. Voglio mantenere la mia rete di amicizie e voglio essere autonoma nei miei impegni, dal fare la spesa alle partite a carte”.

Come cambia il codice stradale

Intanto, è attualmente in fase di discussione in Parlamento la riforma sul nuovo codice della strada voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il nuovo codice prevede regole più severe per i conducenti. Le possibili modifiche riguardano le norme sugli autovelox e le relative multe, il divieto assoluto di bere alcolici o usare telefoni cellulari durante la guida e nuovi criteri per i neopatentati.

Uno dei punti critici sollevati dalle associazioni di settore riguarda la possibile riduzione dei limiti di velocità nelle zone urbane, con numerosi comuni che stanno già fissando il limite a 30 km/h, come nel caso di Bologna. Questo solleva preoccupazioni su come tali misure possano influenzare la sicurezza stradale complessiva.