Home NOTIZIE ATTUALITÀ Bracciano, consorzio e sindaci “preoccupati per i livelli del lago”

Bracciano, consorzio e sindaci “preoccupati per i livelli del lago”

Il lago di Bracciano nel luglio del 2017

Occhi puntata sul livello del lago di Bracciano, al di sotto del livello medio stagionale. Una problematica sui si è concentrato l’incontro andato in scena un tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini, unitamente all’Assessore regionale ai LL.PP. Rinaldi, all’Assessore ai LL.PP. del Comune di Roma Segnalini e ai rappresentanti di Acea.

L’obiettivo dell’incontro è stato discutere delle “potenziali ricadute di carattere emergenziale derivanti dall’approvvigionamento idrico del lago di Bracciano” e degli imminenti lavori di manutenzione programmati sul Peschiera e altri acquedotti, finanziati con fondi Pnrr”.

Un tavolo tecnico per Bracciano

In un comunicato congiunto il Commissario Straordinario del Parco Tiziana Pepe Esposito, il Presidente del Consorzio del Lago Francesco Pizzorno, il sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo, il sindaco di Bracciano Marco Crocicchi e il sindaco di Trevignano Romano Claudia Maciucchi, hanno spiegato: “Sul tavolo la richiesta da parte di Acea di poter effettuare una sperimentazione necessaria, dopo 7 anni di inutilizzo, a rendere pronto l’acquedotto per l’utilizzo in caso di emergenza. L’impatto negativo stimato sul livello del Lago della sperimentazione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti al tavolo tecnico”.

E ancora: ”Abbiamo rappresentato al Prefetto la nostra forte preoccupazione viste le attuali condizioni del lago, ben al di sotto del livello medio stagionale e a pochi mesi dalla naturale diminuzione estiva e di poter coinvolgere nei successivi incontri ulteriori professionisti che possano insieme all’Ente Parco analizzare in profondità ogni aspetto tecnico e legale”.

Concludono: ”Nonostante i prelievi siano tutt’ora fermi a partire dall’Ordinanza emessa dal Presidente della Regione Lazio nel 2017, oggi il livello del Lago si trova a -111cm rispetto allo zero idrometrico, ovvero appena 3cm al di sopra del limite minimo in corrispondenza del quale un meccanismo automatico, installato a seguito della sentenza pronunciata nel 2019 dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, bloccherebbe ogni eventuale prelievo”.