Home NOTIZIE ATTUALITÀ Legambiente a Roma, troppo smog. «Ci siamo rotti…. i polmoni»

Legambiente a Roma, troppo smog. «Ci siamo rotti…. i polmoni»

Al centro delle cronache ancora la questione dello smog. Troppo inquinamento dovuto ai trasporti, soprattutto delle auto private (67 ogni 100 abitanti). Nella giornata di lunedì Legambiente, con tutti i volontari, è scesa in piazza per protestare contro questa condizione che tocca Roma in particolar modo. La manifestazione rientra in una campagna itinerante, la Clean Cities, organizzata da Legambiente per presentare le prestazioni locali sui principali indicatori di mobilità urbana rispetto all’obiettivo di neutralità climatica al 2030.

«A Roma ci sono più auto di patenti» ha detto il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi. Presentando il rapporto sull’inquinamento, il risultato è che «Ci siamo rotti…. i polmoni».

Alcuni dati. «Dal 2011 al 2021 – fa sapere Legambiente – le polveri sottili (Pm10) si sono abbassate del 3%, mentre il biossido di azoto (NO2) del 6%». In più, «di questo passo è impossibile raggiungere gli obiettivi europei per il 2030». In piazza anche Eugenio Patanè che ha annunciato la chiusura ai veicoli inquinanti del centro per il Giubileo.

«Per rientrare nuovi target europei previsti al 2030 – dice Scacchi -, i nuovi valori limite indicano la diminuzione dei PM10 del 20% , il PM2.5 del 29%, ma soprattutto gli ossidi d’azoto (NO2) di ben il 39%». Non sono pochi i romani che usano il trasporto pubblico, «ma la qualità dell’offerta non è sufficiente, in particolare il Trasporto Rapido di Massa (TRM, treni, metropolitana) è inadeguato per una grande capitale: Roma ha 2 linee metro, Madrid 12».

Gli ambientalisti sottolineano come, nonostante si voglia rinnovare il parco bus, «al momento il servizio di tram è irrisorio e vecchio: le 164 vetture che servono la città hanno in media 36 anni, sono le più vecchie d’Italia».

Per l’inquinamento dell’aria, Roberto Scacchi dice che «non solo si devono liberare le strade dalla morsa del traffico, ma è necessario aumentare il servizio pubblico, dar vita a una poderosa cura del ferro, istituire zone a emissioni zero, nuova sharing mobility, ciclabilità, mobilità dolce».