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Roma, tra i rifiuti anche libri di scuola mai usati

Sul Lungotevere Oberdan si può vedere un’immagine che fa venire la pelle d’oca. Cumuli e cumuli di libri a terra pronti per essere presi e portati via dal furgoncino dell’Ama. Uno spreco aggravato anche dal fatto che questi libri non sono mai stati usati.

I motivi sono molti e probabilmente, tra questi, è che sono già vecchi per essere utilizzati nell’anno scolastico corrente. Ad ogni libro corrisponde un codice a barre e se viene cambiata una singola frase o addirittura un segno di punteggiatura, cambia il codice e il libro non è più lo stesso. Almeno non lo è per gli archivi elettronici.

A gettarli a terra sono studenti, che hanno paura delle reazioni dei professori di fronte ad un numero diverso del codice a barre, ma anche librai, che di anno in anno non sanno più dove mettere queste infinite pile di libri nuovi.

Adesso tra i rifiuti, oltre alle tonnellate di scarti alimentari, cellulari, computer, cartucce e quant’altro, ci sono anche i libri nuovi. Per una famiglia che deve comprare i libri ai propri figli, la spesa è notevole e, soprattutto in un periodo in cui ci si prepara a rivalutare le spese quotidiane, queste scene fanno ancor più male. La Regione Lazio sta contribuendo a rimborsare le famiglie con redditi fino a 30.000 euro le spese per i libri di testo fino a 200 euro per le superiori e 150 per le medie. Una decisione che, seppur nobile, non affronta il problema di come questo mondo viene regolato.