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I progetti dedicati ai fiumi di Roma sono un esempio per le altre regioni: da dighe “acchiapparifiuti” a passerelle ciclopedonali

Nella giornata di ieri, 28 febbraio, è stata pubblicata sul bollettino ufficiale del Lazio la graduatoria che consente di accedere ai fondi per i contratti di fiumi. Stati i progetti che riguardano i fiumi di Roma che vedono interessati attori pubblici e privati. Si cerca in questo modo di migliorare la qualità delle acque del territorio e prevenire anche i rischi di natura idraulica.

“Nel 2017 è stata firmata la legge sui contratti di fiume e dall’anno successivo, partendo da zero, abbiamo iniziato a lavorare su questo obiettivo. Da allora – ha detto Cristiana Avenali, delegata regionale dei contratti di fiume – ne abbiamo firmati 11”. L’ultimo tra i finanziamenti riguarda il Tevere, nel tratto che va da “Castel Giubileo alla foce” comprendendo anche il fiume Aniene.

Come si procederà quindi? “Dopo la stesura del manifesto d’intenti si procede ad affrontare un’analisi conoscitiva, poi a redigere un documento strategico da cui viene estrapolato un piano d’azione. E’ quello l’ultimo step prima della sottoscrizione di un contratto che può avere una durata triennale o quinquennale” ha detto Avenali.

Tra le iniziative più note e più apprezzate, c’è quella delle cosiddette barriere acchiapparifiuti. Sono barriere che bloccano i rifiuti andando a intervenire sul problema dell’inquinamento. Attualmente sono presenti sul Tevere, sull’Aniene e sul Garigliano. E ancora, c’è la passerella ciclopedonale che collega i quartieri Pietralata e Casal de’ Pazzi.

Interessante è anche il posizionamento di questi contratti di fiume: si prevede l’insediamento dei contratti di fiume nella nuova programmazione europea e nelle strategie di sviluppo sostenibile e adattamento ai cambiamenti climatici. “Sono inseriti nell’ambito della voce, dedicata alle infrastrutture verdi e blu. Una voce che dispone di fondi FESR per 25 milioni di euro – ha detto Avenali – a cui si devono sommare 3 milioni a disposizione delle barriere acchiappa rifiuti. Insomma siamo diventati un esempio per le altre regioni”.

(S)