Home NOTIZIE CRONACA Stadio Tor di Valle: Vitek e Parnasi chiedono i danni al Campidoglio

Stadio Tor di Valle: Vitek e Parnasi chiedono i danni al Campidoglio

Una cifra che varia tra i 234 e i 260 milioni di euro: questo è quanto è stato chiesto dalla CPI Spa, la società che fa capo al magnate ceco Vitek, come risarcimento per la rinuncia al progetto del nuovo stadio della AS Roma al Campidoglio. Il progetto dell’impianto, che sarebbe dovuto sorgere nella zona di Tor di Valle, è stato ritirato in autotutela lo scorso 21 luglio, aprendo di fatto un contenzioso legale.

Non solo CPI Spa: anche la società Eurnova della famiglia Parnasi ha deciso di ricorrere contro la decisione del Campidoglio. Quest’ultima infatti ha chiesto un risarcimento di 32,4 milioni di euro. Nella peggiore delle ipotesi, quindi, la somma richiesta al Comune dalle due aziende si aggira sui 291 milioni di euro. Con due distinti provvedimenti presentati al Tar, il tycoon ceco ed il gruppo immobiliare romano, si sono rivolti ai giudici amministrativi per essere indennizzati degli incassi venuti meno con lo sfumare dell’operazione di Tor di Valle. La decisione del Campidoglio ha finito inoltre per creare un paradosso: la delibera dello scorso 21 luglio infatti prevede la necessità “da parte dei competenti Uffici capitolini unitamente all’Avvocatura Capitolina – si legge nel provvedimento – di avviare valutazioni e quantificazioni di ogni eventuale pregiudizio in danno dell’Amministrazione capitolina determinato dalle Società A.S. Roma S.p.A. ed Eurnova S.p.A”.

Qual è dunque il paradosso che rischia di mettere in seria difficoltà il Campidoglio? Quest’ultimo vuole realizzare uno nuovo stadio con una società, l’AS Roma Spa, con cui sta per avviare un contenzioso. Una condizione difficile da armonizzare se si considera inoltre il nuovo codice degli appalti, piuttosto rigido nel disciplinare i rapporti con operatori economici se, in precedenza, ci sono stati dei contenziosi.