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Continua la protesta degli agricoltori, Danilo Calvani a Non solo Roma: “Zero risposte, non ci fermiamo”

Agricoltori, si spengono i riflettori ma la protesta continua

Ospite in collegamento Danilo Calvani, leader del “Comitato Agricoltori Traditi”

Se i riflettori mediatici pare si siano “spenti”, la protesta degli agricoltori non si è spenta affatto. Continua la mobilitazione del settore che chiede risposte concrete al Governo.

Notizia di poche ore fa, in via Nomentana a Roma, un gruppo di manifestanti della sigla Agricoltori italiani (ex Riscatto agricolo) – i cui leader sono Andrea Papa e Salvatore Fais – hanno posizionato quattro rotoballe di paglia, da 400 chili per un metro e sessanta di altezza, e verso le 16,30 di ieri gli hanno dato fuoco. Le rotoballe sono state date alle fiamme in via Nomentana all’altezza del numero 1.111 nel massimo momento del traffico veicolare, di fatto bloccandolo.

Sempre ieri, 13 marzo, gli agricoltori si sono dati appuntamento in piazza del Campidoglio. Da una parte la necessità di tornare alle proprie imprese agricole per lavorare (e così facendo si scioglierebbe il presidio di via Nomentana), dall’altra la necessità di mantenere alta la voce e proseguire la mobilitazione. In piazza c’era anche la mucca Ercolina, ormai simbolo della loro protesta: “Non c’è più tempo da perdere”, hanno tuonato i manifestanti.

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Ma cosa chiedono gli agricoltori ora? Le risposte ricevute fin qui sono sufficienti? “Zero risposte – ha tuonato Danilo Calvani – non abbiamo ricevuto nulla che si possa definire risposta. Il Governo italiano continua a dire che il nostro modo di fare non va bene, ma non ci offre alternative. Non ci fermeremo, continueremo ad oltranza”.

Protesta che sembra effettivamente continuare e già si prevede un grande presidio a livello nazionale per il prossimo 22 marzo: “Non siamo intenzionati a tornare indietro – ha continuato Calvani – la nostra protesta continua finché non ci saranno risposte concrete da parte della classe politica. Quello che non è ancora chiaro è che nelle nostre tavole presto arriveranno prodotti velenosi, che fanno male alla nostra salute e che non hanno nulla a che fare con il made in Italy“.