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Roma, intitolato a Ultimo il parchetto di San Basilio: “Ogni verso delle mie prime canzoni è passato da qui”

Il parchetto di San Basilio a Roma intitolato al cantautore Ultimo, che proprio nel parco di largo Paolo Panelli ha mosso i primi passi della sua carriera di musicista che lo ha portato al successo. Sotto all’albero dove ha creato le prime canzoni è stata posizionata una targa da parte della città di Roma con l’intitolazione “Il parchetto di Ultimo”.

Roma, intitolato a Ultimo il parchetto di San Basilio

Mentre il cantautore ha donato nove panchine, distribuite nell’area e ognuna con il nome di una canzone incisa su una targhetta. La speranza di Ultimo è che “questo spazio diventi luogo di motivazione per ragazze e ragazzi, perché se ce l’ho fatta io senza una minima raccomandazione, davvero può farcela chiunque“.

“Ogni verso delle mie prime canzoni è passato da qui”

Un luogo speciale per la crescita personale e artistica di Ultimo dove comporre e trascorrere il tempo con gli amici dopo scuola, giorno e notte. “Ogni verso delle mie prime canzoni è passato da qui. Mai avrei pensato di vedere il mio nome accostato a questo posto dal comune di Roma” ha detto il cantante.

Presenti all’inaugurazione delle panchine e allo svelamento della targa “il parchetto di Ultimo”, il presidente del Municipio IV Massimiliano Umberti e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha accompagnato con la chitarra Ultimo sulle note di Altrove, il singolo che dà il nome al nuovo album del cantautore, in uscita proprio oggi.

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Ultimo con il sindaco Gualtieri e il presidente del Municipio IV Massimiliano Umberti

Umberti: “Luogo che può diventare fonte d’ispirazione per tante ragazze e ragazzi”

“Oggi è stata una grande emozione inaugurare insieme al sindaco Roberto Gualtieri le panchine donate dal nostro concittadino Ultimo. Nicolò ci ha onorato della sua presenza e di questo dono, in un luogo che può diventare fonte d’ispirazione per tante ragazze e ragazzi” ha scritto in un post su Facebook Umberti.

“Troppo spesso San Basilio va sulla pagina della cronaca nera, oggi sulle pagine della migliore musica italiana. Proprio in questo Municipio, in questo parco ha scritto le canzoni per il suo primo album, ed è tutt’ora un luogo dove rifugiarsi per ritrovare se stesso. L’ho invitato a venire con noi nella nuova casa della musica che stiamo realizzando a Settecamini, dove i giovani potranno ispirarsi a lui”.

Il parchetto di Ultimo e le scritte dei fan

Momenti di commozione per il cantante durante la cerimonia nel parchetto di San Basilio che molti ragazzi, fan di Ultimo, frequentano. Proprio davanti l’area verde in un piazzale, c’è un palo della luce sul quale da tempo gli estimatori di Ultimo scrivono frasi delle sue canzoni o dediche al loro mito. Un rituale che è continuato anche oggi proprio durante la presentazione delle panchine donate dal cantautore.

panchina

L’emozione condivisa con i fan “Tutta la mia vocazione e la mia ‘poetica’, sono nate qui”

Ultimo ha voluto condividere con i fan l’emozione provata oggi e cosa significa per lui il parchetto di largo Paolo Panelli che da oggi porta il suo nome.

“Ho passato innumerevoli notti e innumerevoli giorni in questo parchetto, con gli amici di una vita e anche da solo – ha scritto Ultimo su Instagram – Ascoltavo le mie canzoni, maledicevo le cose per come andavano, perché ogni mio tentativo di farle conoscere non funzionava. Tutta la mia vocazione e la mia ‘poetica’ (concedetemi il termine), sono nate qui”.

“Qui di fronte – ricorda Ultimo – ho frequentato la scuola materna, la scuola elementare e anche la scuola media. Ogni verso delle mie prime canzoni è passato da qui. Mai avrei pensato di vedere il mio nome accostato a questo posto dal comune di Roma.

“A Niccolò di 10 anni fa direi: Avrai ragione tu”

“La mia speranza è che questo spazio diventi luogo di motivazione per ragazze e ragazzi, perché se ce l’ho fatta io senza una minima raccomandazione da parte di nessuno, solo con un pianoforte e le mie parole, davvero può farcela chiunque. Vorrei guardare in faccia Niccolò di 10 anni fa e dirgli che quei sogni appesi presto avrebbero trovato casa. Anzi forse no, non gli direi niente. Lo abbraccerei con tenerezza e gli direi: ‘Avrai ragione tu'” conclude il cantautore.

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