Dress code per i vigili in vista dei Giubileo: capelli corti per gli uomini, no alla frangette per le donne, limitare l’uso di brillantina, lacca e anche colori non naturali. Così il Comando della Polizia Locale di Roma Capitale ha avvertito nei giorni scorsi i vari gruppi attraverso un circolare che di fatto fissa le regole in fatto di look in vista del Giubileo.
Giubileo, la riposta dei sindacati
Non si è fatta attendere la risposta dei sindacati – nello specifico il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola, il reggente della Cisl Roma Capitale Rieti Enrico Coppotelli e Alberto Civica, segretario generale Uil Lazio – che in merito al dress code per i vigili urbani hanno scritto: “Niente frangette, barba e baffi lunghi, dosare la brillantina e perfino la lacca. Alle donne si raccomanda un taglio di capelli che lasci la fronte scoperta. Le tinte dei capelli solo con colori naturali. Queste sono solo alcune delle disposizioni del codice estetico del Corpo dei vigili urbani concepito per il Giubileo”.
Si legge ancora nella nota dei sindacati: “Una circolare quantomai inutile, in considerazione del fatto che da tempo l’uniforme della Polizia Locale ha ridotto tante distinzioni visive tra uomini e donne, mentre un generico richiamo al corretto uso dell’uniforme avrebbe evitato quella che si presenta come una visione stereotipata e binaria dei generi e che non tiene conto dell’identità delle persone. Non è questo che serve alla Polizia Locale di Roma, impegnata continuamente a far fronte alle criticità di una città in piena trasformazione, con risorse ridotte e turni massacranti. Il personale non ha bisogno che gli venga indicato il colore del fermaglio o il taglio delle basette, ma necessita di sostegno e strumenti che gli permettano di lavorare in sicurezza e con serenità”.
Concludono: “Ci auguriamo che il Campidoglio intervenga al più presto ritirando questa circolare e che produca un testo in funzione alle necessità dei lavoratori e lavoratrici. Si auspica inoltre che vengano potenziate attività formative e informative attraverso tutte le iniziative utili a contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale”.