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Morta Barbara Balzerani, ex primula rossa del rapimento di Aldo Moro

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Barbara Balzerani, nota con il nome in codice “Sara”, è morta a Roma all’età di 75 anni a seguito di una lunga malattia. È stata una figura di spicco all’interno delle Brigate Rosse, coinvolta nel sequestro di Aldo Moro e in altri atti terroristici negli anni ’70 e ’80. La sua storia, segnata dalla militanza politica e dalle azioni estreme, è stata caratterizzata da una determinazione incrollabile fino alla fine della sua vita.

Dalla militanza politica al terrorismo: il percorso di Barbara Balzerani

Nel 1975, dopo aver conseguito una laurea in Filosofia e aver lavorato come assistente per bambini con disabilità, Barbara Balzerani si unì alle Brigate Rosse, abbandonando la legalità nel 1977 per entrare nella clandestinità.

Coinvolta nell’omicidio di Girolamo Minervini e nell’agguato per il rapimento di Aldo Moro, Balzerani era una figura determinata, utilizzando il nome in codice “Sara” per le sue azioni terroristiche.

Dal terrorismo alla scrittura: gli ultimi anni di Barbara Balzerani

Dopo essere stata condannata all’ergastolo per l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti e aver trascorso anni dietro le sbarre, Barbara Balzerani non si pentì mai delle sue azioni né si dissociò dalle Brigate Rosse.

Tuttavia, nel corso degli anni, manifestò un profondo rammarico per il dolore causato alle vittime e alle loro famiglie. Dopo aver ottenuto la libertà condizionale nel 2006, Balzerani trovò impiego in una cooperativa di informatica e si dedicò anche alla scrittura.

Le sue opere, pubblicate dalla casa editrice DeriveApprodi, riflettono indirettamente la sua esperienza personale e offrono uno sguardo intimo sulla sua vita e sulle sue scelte.

La sua notorietà ad ogni modo rimarrà per sempre legata al suo coinvolgimento nelle Brigate Rosse e nell’agguato di via Fani.