Home NOTIZIE SPORT Frattesi si prende l’Inter: “Inzaghi ti fa sentire importante. Thuram è fortissimo”

Frattesi si prende l’Inter: “Inzaghi ti fa sentire importante. Thuram è fortissimo”

Il centrocampista romano non si è pentito della scelta fatta

DAVIDE FRATTESI PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervistato a “La Gazzetta dello Sport”, Davide Frattesi, centrocampista dell’Inter, è tornato a parlare dei nerazzurri:

Frattesi, un gol ogni 224’ in tutte le competizioni: lo sa che, anche se gioca poco, ha la media di una punta?
“Ci credo sempre, mi butto: mi esalta più rubare una palla di forza che segnare, ma è sempre bello far gol. Ancora più bello vedere una squadra in cui tutti sono coinvolti. Inzaghi è stato bravo a non “perdere” nessuno: anche quando giocavano sempre gli stessi, veniva a parlarci, a motivarci. Ti fa sentire importante, è questo che conta”.

Lei è un caso unico di titolare in nazionale che diventa riserva nel club: come si vive?
“Non pensavo mica di essere titolare subito. Sarebbe stato stupido anche solo pensarlo e poi il 100% dei centrocampisti di A qui non giocherebbe mai titolare. La panchina la vivo come una cosa normale, un’occasione di crescita, anche perché farlo in maniera diversa sarebbe controproducente. Non mi sono mai pentito di aver scelto l’Inter”.

Ma non è frustrante trovarsi davanti Micki-Calha-Barella?
“No, è uno stimolo. Io mi sento un centrocampista moderno, intenso, ma devo fare il mio percorso: se voglio puntare a essere un titolare in futuro, bisogna migliorare in costruzione. Il modello è Barella: era un incursore, una mezzala offensiva, ma col lavoro è migliorato tantissimo nella gestione della palla. Ecco, io devo fare lo stesso”.

Quale il segreto dell’atmosfera da Libro Cuore?
“Il livello è altissimo, eppure nessuno fa il fenomeno. Poi Inzaghi sa come gestirci”.

Quale compagno l’ha stupita di più finora?
“In ritiro Thuram non sembrava così forte tecnicamente, ma poi è iniziato il campionato e si è trasformato”.

Cosa si prova ad aver “cambiato” un ottavo di Champions dalla panchina?
“A San Siro non puoi non entrare col sangue agli occhi. Con l’energia che ti dà lo stadio, potrei rompere i muri a capocciate”.