Home NOTIZIE SPORT Lazio, Sarri: “Vorrei chiudere la carriera qui”

Lazio, Sarri: “Vorrei chiudere la carriera qui”

Lazio-Roma Mourinho: un pareggino
Lazio-Roma Mourinho: un pareggino

Una promessa d’amore, almeno la sua. Maurizio Sarri lo ribadisce: vuole chiudere la carriera da allenatore alla Lazio. “Mi piacerebbe finire la carriera qui, ma non dipende solo da me”. L’allenatore lo dice in un’intervista rilasciata a Repubblica.

Non è la prima volta, in più occasioni ha espresso il desiderio di voler finire la sua carriera in biancoceleste. Ma allo stesso tempo ripete che le cose si fanno in due, come a dire che anche la società deve essere d’accordo sull’eventualità di vederlo per altri anni sulla panchina della Lazio. Per ora non si sono stati segnali contrari in questo senso: Lotito, infatti, appena ha occasione ribadisce la sua stima nei confronti di Sarri.

Le parole di Sarri

lotito.Imagoeconomica 768x512 1

L’allenatore della Lazio scherza sull’eventualità di un passaggio in Arabia: “Lì si può fumare? Sì, allora è un punto a favore”. Poi Sarri parla del derby, terminato qualche giorno sul punteggio di 0-0, non scontentando nessuno. Lazio-Roma “mi trita”, dice Sarri a Repubblica. “Da fuori ti sembra un’esagerazione, poi quando lo vivi è micidiale: tutto quello che respiri diventa derby, c’è il magazziniere in clima derby, ci sono i cuochi in clima derby. Il derby ti rovina la vita, ma è bellissimo”.

E su Immobile aggiunge, svelando che l’attaccante gli ha chiesto consigli su come tornare quello di un tempo: “Fai quello che hai sempre fatto, non venire incontro alla palla, continua a scavare le difese. Ciro deve tornare a fare quello che ha sempre fatto meglio, l’attacco alla profondità”, la risposta di Sarri.

Sulla differenza tra allenare la Juve, dove non si è divertito, e la Lazio: “Alla Juve tutto era dovuto e dovevamo solo vincere la Champions, ma era un messaggio inquinato. Ho vinto lo scudetto con un gruppo a fine ciclo e una società che ha preso me perché aveva la voglia ma non la convinzione di cambiare stile. Nel Chelsea ho fatto fatica io a calarmi in un club atipico, senza ds, dove nessun allenatore riusciva a resistere due anni. Però poi negli ultimi mesi mi sono divertito e ho sbagliato a voler venire via, non tanto dal Chelsea, che mi avrebbe anche tenuto, ma dalla Premier, un contesto di bellezza unica. Tornare in Italia è stato un errore”.