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Chi è Luca Giampà, il boss arrestato nel blitz a Roma sud: sparò al cognato Casamonica, i legami con Camilla Marianera

Luca Giampà, già ai domiciliari dal 2020 in seguito alle indagini su Camilla Marianera, è nuovamente al centro dell’attenzione. Recentemente arrestato per tentato omicidio nel caso di Antonio Casamonica, emergono ulteriori dettagli sulla sua connessione con il mondo degli affari illeciti. Coinvolto in una vasta operazione antimafia che ha smantellato due gruppi di spaccio tra Nettuno e Pomezia, Giampà, insieme a boss come Sami Panico, è ora accusato di traffico di droga, riciclo di denaro e coinvolgimento in spedizioni punitive.

Chi è il boss Luca Giampà

Luca Giampà, ex giocatore di rugby e figura nota nelle indagini su Camilla Marianera, è nuovamente sotto i riflettori.

L’uomo, già ai domiciliari dal 2020, è stato arrestato recentemente nell’ambito di un’operazione antimafia che ha portato allo smantellamento di due gruppi di spaccio operanti tra Nettuno e Pomezia.

Luca Giampà accusato di tentato omicidio

Il passato di Giampà è macchiato da un tentato omicidio risalente a quattro anni fa, quando sparò al cognato Antonio Casamonica in un agguato a Spinaceto. La vittima fu colpita da due proiettili e ricoverata in terapia intensiva.

Le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Squadra mobile, hanno rivelato il coinvolgimento di Giampà in questo raid, aiutato da Francesco Marinacci, uno dei boss coinvolti nell’operazione a Roma sud.

Il boss del secondo gruppo criminale

Il secondo gruppo smantellato era guidato da Sami Panico, ex giocatore di rugby con un passato nelle Zebre di Parma e nella Nazionale azzurra.

La Squadra mobile, durante le perquisizioni domiciliari in provincia di Benevento e Ravenna, ha rinvenuto quattro pistole e un fucile, oltre a droga – un chilo e mezzo di hashish, 30 grammi di cocaina e dosi di ketamina.

Le indagini, che coprono il periodo 2019-2020, hanno intercettato circa 80 chili di sostanze stupefacenti e scoperto una piantagione di marijuana.

La polizia sostiene che Marinacci e Panico riciclino i proventi dello spaccio in attività legali, tra cui società di scommesse sportive e beni di lusso. Il giudice ha disposto il sequestro di una villa con piscina, auto di grossa cilindrata, orologi di valore e altre proprietà. Il coinvolgimento di Marinacci in una spedizione punitiva contro uno degli spacciatori di Panico emerge dalle carte dell’inchiesta.