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L’Inter comanda, ma la Juventus si fa sotto. Pari spettacolo fra Napoli e Milan

Nei posticipi del lunedì vittorie fondamentali per Atalanta e Lazio. Il Cagliari fra tremare tutta l’Isola.

stadio Olimpico

Seppur con qualche incidente di percorso, questo campionato sembra aver trovato un cavallo di razza che punta forte verso il traguardo: l’Inter di Inzaghi appare come la classica squadra in grado di battere chiunque. Ma alle sue spalle nessuno sembra voler alzare bandiera bianca e, per questo, bisogna ritenere questo campionato, tra i più avvincenti degli ultimi anni. Almeno fino a questo momento.

Abbiamo scritto avvincente, non bello per un motivo specifico: il tasso tecnico delle nostre formazioni non può essere paragonato a quello della Premier League, dove solo a guardar giocare il Manchester City viene la pelle d’oca. Ma ci stiamo riprendendo, almeno a livello di club. Giocatori come Lautaro Martinez, Osimhen, Hernandez, Luis Alberto o Lukaku meriterebbero forse palcoscenici d’Oltremanica, ma fortunatamente hanno scelto la Serie A e questo non può che farci piacere.

Così come ci fa piacere rileggere tra i protagonisti del nostro calcio il nome Thuram, figlio del celebre Lilian, che ha abbattuto la Roma meno offensiva dell’anno con una zampata felina, permettendo a Inzaghi di gongolare sognando il titolo e godendosi il primato solitario. Come detto, l’Inter è la squadra più forte e più in forma del momento e guardando ogni partita, ivi compresa quella di sabato con i giallorossi, la domanda non è se andrà in gol, ma quando lo farà. Mourinho, perennemente in polemica con gli arbitri, è chiamato invece ad un cambio di rotta deciso: ok i tanti infortuni, giustissima la protesta per aver giocato di sabato dopo l’Europa League, ma possibile che con la squadra scesa in campo a San Siro non si potesse fare qualcosa di diverso se non organizzare una partita unicamente difensiva?

Divertente, invece, l’altalena di emozioni che ci hanno regalato Napoli e Milan. Il redivivo Giroud spaventa i campioni d’Italia che nel secondo tempo gonfiano il petto e, con lo scudetto tricolore in bella vista, fanno esplodere tutto il loro orgoglio trovando un incredibile pareggio, grazie ad un super gol di Politano ed una punizione “alla Insigne” di Raspadori. Resta il dubbio di sapere cosa sarebbe successo se in campo ci fosse stato  Osimhen, ma questo è un quesito a cui, speriamo, di poter rispondere nella gara di ritorno.

Di corto muso, sul gong, in volata, o anche brutta e sporca: definite come volete la vittoria della Juventus sul Verona. Ma tant’è e il gol di Cambiasso ci dice che, attualmente, la squadra di Allegri può competere per lo scudetto. Senza contare che fino ad ora i bianconeri hanno potuto contare ben poco sulle qualità di Chiesa e Vlahovic…

Emozioni pure anche in zona retrocessione, dove il Cagliari ha fatto letteralmente tremare l’Isola con il 4-3 sul Frosinone, dopo essere stato sotto di 3 gol. Divertimento puro per gli appassionati, meno per Di Francesco che, ne siamo certi, si starà ancora chiedendo cosa può essere successo ai suoi.

I posticipi del lunedì sera hanno in parte stravolto la parte alta della classifica. Infatti i successi di Atalanta e Lazio contro, rispettivamente, Empoli e Fiorentina, hanno proiettato le due compagini verso le zone europee. L’Atalanta trascinata da Scamacca si ritrova da sola al quarto posto e la sfida di sabato con l’Inter sarà un banco di prova davvero importante per capire se la squadra di Gasperini può ambire alla qualificazione in Champions o meno. La Lazio ritrova il gol di Immobile che, seppur su rigore e all’ultimo respiro, le consente di rilanciarsi in classifica e di mettere fieno in cascina alla voce ‘morale’ del suo capitano.