Home PRIMO PIANO Lazio, vittoria all’ultimo respiro: Sarri: “Stiamo crescendo”

Lazio, vittoria all’ultimo respiro: Sarri: “Stiamo crescendo”

Lazio-Roma Mourinho: un pareggino
Lazio-Roma Mourinho: un pareggino

All’ultimo sospiro, col fiato sospeso. La Lazio vince all’Olimpico contro la Fiorentina e strappa tre punti fondamentali per la rincorsa alla Champions. Una sconfitta avrebbe complicato enormemente le cose, ci ha pensato Immobile – entrato nella ripresa – a piazzare il rigore decisivo per stendere i Viola.

Più della prestazione, Sarri sorride per il risultato. La Lazio ha creato ma anche sofferto tanto, ha rischiato di andare sotto ma è rimasta in partita fino all’ultimo, quando un colpo di testa di Vecino è stato deviato in area con un braccio da un giocatore della Fiorentina.

Immobile si è presentato sul dischetto e non ha sbagliato. Gol e fischio finale. Poi la corsa sotto la nord per il giusto tributo. La Lazio si avvicina alla partita con il Bologna di venerdì con il piglio giusto e la consapevolezza che si può riprendere un campionato nato storto.

Lazio, le parole di Sarri

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STADIO DEI MARMI OLIMPICO FORO ITALICO

In conferenza stampa, Sarri ha analizzato la vittoria contro la Fiorentina: “La Lazio nelle ultime partite ha fatto punti, buone prestazioni e vinto partite difficili come quella di oggi. La Fiorentina è una squadra di grande palleggio e che ti mette in difficoltà, come si è visto nel primo tempo. Poi la squadra è cresciuta, nel secondo tempo non ha rischiato niente e ha prodotto quattro o cinque palle gol”, riporta Lalaziosiamonoi.it.

Sul gol di Immobile, inserito da Sarri nella ripresa: “Lo so, ma se poi metto uno e si fa autogol sono un imbecille? I cambi devono essere logici, poi nessuno ha la sfera di cristallo, non posso sapere che fanno la giocata decisiva per la partita”.

Sulla crescita dei nuovi: “Il processo di crescita dei nuovi non è neanche lentissimo. I ragazzi vengono da altri campionati, tranne qualcuno, non sanno la lingua. Il nostro problema all’inizio del campionato sono stati i vecchi che non hanno reso come la scorsa stagione. Ora si inizia a entrare in una fase stagione in cui bisognerà considerarli tutti giocatori della Lazio, né nuovi né vecchi”.

Infine, sulle corsie esterne: “A destra c’è Felipe Anderson che io amo. È il giocatore potenzialmente più forte di questa squadra, se mette da parte dei difetti di carattere e discontinuità giocherebbe nei migliori club al mondo. Ieri ha fatto un allenamento perfetto. Gli ho detto che se oggi avesse fatto 15′ di quell’ora di allenamento eravamo apposto. Fa vedere cose fenomenali. Ci manca, forse, un esterno bravo ad andare senza palla sulla profondità. Quando troviamo squadre che ci mandano uomo contro uomo è chiaro che faciliti l’aggressività avversaria, ma la aggiri attaccando alle spalle”.