Home PRIMO PIANO Stadio Flaminio alla Lazio, Abodi frena Lotito: “Progetto difficile da realizzare”

Stadio Flaminio alla Lazio, Abodi frena Lotito: “Progetto difficile da realizzare”

Il Flaminio alla Lazio? Progetto difficile. A gelare Lotito è stato il ministro dello Sport Andrea Abodi, intervenuto nel forum di Adnkronos. Il ministro ha infatti espresso le proprie perplessità sulla possibilità di adattare lo storico stadio Flaminio, un tempo già casa della Lazio, alla società biancoceleste. Difficile, infatti pensare a un raddoppio della capienza.

Flaminio, le parole di Abodi

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Così il ministro Abodi ha parlato della possibilità di rivedere la Lazio giocare nello stadio Flaminio: “Lo stadio Flaminio fa parte del dossier dei luoghi abbandonati. Per la Lazio di Lotito? Difficilmente, per le fragilità e la vincolistica, credo possa raddoppiare la capienza e anche prevedere una copertura, è complesso e quindi è più facile che possa avere altre utilizzazioni di carattere sportivo, considerando anche l’area nella sua complessità”.

Flaminio, la candidatura di Lotito

Lo stadio Flaminio è uno degli impianti più accostati alla Lazio in previsione di una nuova casa per il club biancoceleste. A rilanciare l’idea è stato lo stesso presidente della Lazio Claudio Lotito, in un’intervista al Messaggero di pochi giorni fa: “Un commissario per gli stadi semplificherebbe molto le costruzioni ex-novo. Per quello che riguarda le strutture esistenti, noi abbiamo l’ipotesi del Flaminio ma non è l’unica ipotesi”.

Ha aggiunto il patron biancoceleste: “Laddove dovessero esserci delle problematiche specifiche, insuperabili, e mi riferisco al numero degli spettatori, alle infrastrutture e a tutta una serie di requisiti necessari affinché una società investa nello stadio, troveremo un’alternativa, che non necessariamente dovrebbe essere a Roma ma potrebbe anche essere in territori limitrofi”.
Ha concluso: “Roma è contornata da diversi comuni, attaccati alla capitale, come ad esempio Fiumicino, che ha tutti i requisiti per ospitare uno stadio. Non ho detto che debba essere lì, ma è una zona che ha l’aeroporto, la metropolitana di superficie, l’aspetto viario idoneo, per far capire cosa serve”.

Caso scommesse

Nel corso del forum dell’Adnkronos, Abodi ha parlato anche del caso scommesse che sta scuotendo il mondo del calcio italiano: “Il calcio italiano è scosso dal caso relativo alle scommesse illegali. “Per evitare equivoci vorrei che insieme al contratto il calciatore si impegnasse a firmare una carta dei valori con 4 cose chiare: non ci si dopa, non si scommette, non si prendono soldi in nero e non si guardano partite sulle piattaforme illegali. Risolveremo il problema? No ma toglieremo gli alibi a tutti”, dice Abodi

“Comunque vada il caso scommesse lo considero un alto tradimento dei sentimenti, perché il calcio vive di passioni e sentimenti, oltre che di credibilità, perché i ragazzi sanno che non devono scommettere mai sul calcio. Fuori dalla Nazionale? Dipende dalla gravità dell’infrazione -sottolinea il ministro-. Fino ad oggi sappiamo quello che è trapelato, non sempre quello che trapela, soprattutto da fonti non ufficiali, viene poi confermato. Il procuratore Chinè si è espresso al momento su un solo caso”.