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Stato di agitazione tra i lavoratori che si occupano della pulizia dei mezzi e dei depositi Atac. “Stipendi in ritardo e niente divise”

Si sta scaldando l’aria tra i lavoratori che si occupano di pulire i depositi Atac e i mezzi delle linee metro A e B della Capitale. La società è la Emmetutor, una società tra consorziati di IC Servizi e Copernico, coloro che si sono aggiudicati i lotti dell’appalto Atac per i servizi di pulizia e sanificazione.

«Da quasi un anno registriamo da parte della Emmetutor gravi mancanze che si ripercuotono sui lavoratori e sulla qualità del servizio – dicono congiuntamente Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti – Gli stipendi arrivano reiteratamente in ritardo e, in alcuni casi, come da dichiarazioni della società stessa, se i lavoratori sono assenti giustificati (per malattia, legge 104, congedi ed aspettative) non arrivano affatto e di frequente ci sono errori e mancanze sul calcolo delle maggiorazioni spettanti e sulle trattenute fiscali, oltre al fatto che i lavoratori devono ricevere i crediti derivanti dalla dichiarazione dei redditi direttamente dall’Agenzia delle Entrate. I lavoratori inoltre rischiano di essere considerati anche ‘cattivi pagatori’ perché l’azienda preleva dai loro stipendi gli importi a titolo di cessione del quinto ma non li versa alle assicurazioni e finanziarie che devono riceverli».

Le divise come abbigliamento e come protezione

I sindacati inoltre fanno notare che durante l’inverno gli operai hanno dovuto lavorare senza il vestiario adatto alla stagione «che per la tipologia del servizio svolge la duplice funzione di abbigliamento e dispositivo individuale di protezione».

«Abbiamo bisogno che Atac, responsabile in solido in quanto committente del servizio, verifichi le inadempienze della società ed intervenga a garanzia dei lavoratori che, quotidianamente, prestano attività lavorativa nelle sedi della società del trasporto pubblico locale capitolino – hanno detto i sindacati – Un atto gravissimo nei confronti della qualità del lavoro che si svolge in azienda e della cittadinanza che merita attenzione nei confronti del servizio di pulizia delle vetture che circolano nella città di Roma. Se Atac ha deciso di scaricare la responsabilità solidale normativamente dovuta nei confronti dei lavoratori, noi pretendiamo che la proprietà dell’azienda il Comune di Roma Capitale, se ne faccia carico».