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Roma, Calcagno (AIC): “Zaniolo condizionato da fattori esterni”

A distanza di dieci giorni dalla cessione di Zaniolo al Galatasary, fa ancora discutere la sua partenza verso la Turchia. E non solo per questioni calcistiche. Le modalità con cui si è consumato l’addio del trequartista, tra veleni e contestazioni, ha acceso i riflettori sulla sua situazione, denunciata anche dalla madre del giocatore, che ha accusato la Roma di non aver fatto abbastanza per evitare che si alimentasse odio.

Sulla questione è intervenuto oggi Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, a margine della presentazione del Report ‘Calciatori sotto tiro’: “Zaniolo in Turchia? A me dispiace molto, perché ci sono situazioni esterne al contratto di lavoro che hanno condizionato la decisione di Zaniolo e della società sul mercato. La scelta di Nicolò è stata condizionata da soggetti che sono estranei al rapporto di lavoro”, ha detto.

Il numero uno dell’Aic ha poi aggiunto: “Noi dobbiamo normalizzare il nostro mondo per questo. C’è tanto di distacco nel vivere anche il calciatore come qualcuno che non può sbagliare. Io credo che a posteriori la situazione poteva essere gestita meglio da tutti ma non può essere una giustificazione rispetto alla violenza o a quello che è successo”.

Infine, ha concluso Calcagno, che auspica un cambio di rotta in determinati contesti: “Non è possibile che non si possa litigare con un allenatore o un presidente, perché si hanno questo tipo di conseguenze. E’ un rapporto che va risolto in quel contesto”.

G.