Quasi 10mila euro di danni e 230 alunni sospesi. E’ il bilancio dell’occupazione del liceo Mamiani a Roma, quartiere Prati. In dieci giorni, dall’8 al 18 novembre, i ragazzi sono riusciti a imbrattare con la vernice spray i muri, danneggiare mobili appena acquistati, attrezzature sportive, spaccare gli armadietti dei prof e lasciare a terra un tappeto di video proiettori e materiali elettronici. Nel conteggio dei danni anche bagni devastati e una bacheca di pregio rotta. Tutto per circa 9.600 euro, soldi che però verranno elargiti dalle famiglie degli occupanti che si divideranno le spese di riparazione e tinteggiatura dei locali.
Non solo. 230 alunni su 1.200 sono stati sospesi fino a un massimo di quattro giorni, dei quali tre a scuola, a seconda della gravità dei comportamenti. Secondo la preside Tiziana Sallusti, i ragazzi erano consapevoli delle conseguenze. C’è un regolamento e va rispettato. E rassicura chi è preoccupato per l’esame di maturità che il voto in condotta non inficia la didattica. “Il nostro è un liceo storico spiega la preside al Corriere della Sera – per riparare una porta rotta e il fregio barocco dobbiamo chiamare un artigiano. Le nostre pareti sono lunghe da sei a dodici metri, per ripulirle dalle scritte serve una ditta. Ripartiremo la spesa tra i partecipanti all’occupazione, circa 41 euro a testa. Due anni fa i costi furono maggiori, 102 euro”. (eg)
