Home NOTIZIE ATTUALITÀ Campidoglio, arriva l’aumento per i dipendenti comunali nella busta paga di dicembre

Campidoglio, arriva l’aumento per i dipendenti comunali nella busta paga di dicembre

Dopo la firma del nuovo contratto collettivo di lavoro delle funzioni locali, i dipendenti del Comune di Roma riceveranno l’aumento previsto sulla busta paga di dicembre.

“Le corresponsioni proseguiranno nella busta paga di gennaio e con l’attribuzione di tutti gli arretrati entro il mese di marzo” – hanno scritto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’assessore al Personale, Andrea Catarci, in una mail indirizzata a tutti i dipendenti capitolini.

“Con l’occasione, vogliamo ringraziare ognuno di voi per l’impegno quotidiano all’interno delle strutture centrali e territoriali, nella difficoltà contingente che vede Roma Capitale in sofferenza per la costante riduzione di personale consumata negli ultimi dieci anni. Proprio in questi mesi – si legge nella lettera del Campidoglio – siamo riusciti a invertire tale tendenza, mettendo mano a novembre al piano assunzionale e ottenendo un primo importante aumento della dotazione organica”.

Il punto focale è quello di aumentare il numero del personale per far sì che gli impegni e le sfide possano andare avanti. “L’impegno dell’Amministrazione proseguirà, nella convinzione che, per affrontare gli impegni e le sfide che si hanno davanti, occorra aumentare il numero del personale, oltre che elaborare e realizzare piani di riorganizzazione, formazione e valorizzazione: per dare la dignità e il rispetto dovuto alle persone che lavorano per Roma, permettendo che, a loro volta, possano riscoprire l’orgoglio di essere parte del funzionamento dell’amministrazione della città più bella del mondo”.

A questa lettera però sono seguite delle polemiche da parte dell’ex assessore al Personale, Antonio De Santis. “Le campagne elettorali giocano brutti scherzi e con l’approssimarsi delle elezioni regionali il sindaco Gualtieri e l’assessore Catarci trovano il ‘coraggio’ di inviare una mail a ciascuno dei 23.000 dipendenti capitolini per comunicare di essere al lavoro per garantire il pagamento degli arretrati derivanti dal rinnovo del contratto nazionale. Un lavoro tanto alacre – si fa per dire –  da produrre un pagamento in quattro comode rate ovvero entro il mese di marzo del 2023, anziché entro il 16 dicembre p.v come sarebbe previsto dall’art. 2 dello stesso contratto nazionale. Ma il punto che francamente indigna è un altro: in un momento del genere, con l’inflazione reale che assorbe in toto il modesto aumento di un contratto relativo ad un triennio già scaduto, si trova il modo di speculare politicamente scrivendo una letterina in pieno stile  “berlusconiano” con cui si promette a ventitremila persone e quindi a ventitremila famiglie – udite udite-  il pagamento dello stipendio, peraltro in ritardo. Una caduta di stile senza precedenti”. Dal consigliere comunale della lista civica di Virginia Raggi la critica al Campidoglio sul “nulla cosmico” relativo a contrattazione integrativa, welfare, smart working, graduatorie concorsuali, concorso per la Polizia Locale, “sugli anagrafici lasciati allo sbando per la nuova direttiva sulle residenze e,  purtroppo in merito a molto altro”.