Ancora botte tra giovani nel centro di Ladispoli. Dopo la spedizione punitiva contro un ragazzino di 15 anni finito in ospedale con trenta giorni di prognosi per naso e polso fratturati, stavolta i protagonisti della violenza sono una decina di ragazzi romani e di Ladispoli che hanno dato inizio a una rissa nella quale è stata ferita una donna che stava tornando a casa con il marito.
Tutto sarebbe iniziato, riporta il Messaggero, all’una di notte in piazza Rossellini con una lite tra due ragazzi e una ragazza forse per vecchie ruggini tra villeggianti e residenti, magari aiutata da qualche bicchiere di troppo. Dagli insulti si è passati presto alla violenza, spintoni e poi botte.
Una zuffa nella quale è rimasta coinvolta una donna di 44 anni che cercava di tornare a casa con il marito. La donna sarebbe stata colpita al volto e al bacino. Un calcio che l’ha fatta cadere e sbattere la testa a terra. Soccorsa dal compagno e dai passanti la vittima si è rialzata ed è stata medicata dagli operatori del 118 chiamati sul posto e poi visitata al pronto soccorso. Per lei un forte dolore all’anca, escoriazioni e tanta paura, ma nessuna conseguenza seria sarebbe emersa dagli accertamenti per il colpo alla testa. Il parapiglia è terminato solo con l’arrivo delle forze dell’ordine che hanno messo in fuga i due gruppi di giovani. I loro volti potrebbero però essere stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza presenti nell’area.
“È accaduto tutto in pochi attimi – racconta al Messaggero una signora che era seduta al bar – quella che sembrava una discussione fra tre ragazzi ha scatenato l’inferno. Una violenza inaudita. Ho visto mamme con bambini fuggire impauriti, persone che si rifugiavano nei bar, altre che non riuscivano a placare la furia dei contendenti”.
Si tratterebbe del secondo violento litigio tra gruppi di giovani di città diverse avvenuto a Ladispoli in pochi giorni. In questo caso si sarebbero affrontati giovani della Capitale e ragazzi del luogo. Nel precedente scontro, i protagonisti della spedizione punitiva sarebbero arrivati da Cerveteri per difendere un loro amico.
E.
