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Molestie sessuali in un liceo di Roma, prof ai domiciliari

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Nel quartiere di San Paolo, a Roma, un liceo è diventato teatro di un grave caso di molestie sessuali all’interno delle mura scolastiche. Tutto è iniziato lo scorso ottobre quando un quindicenne ha denunciato di essere stato palpeggiato dal suo professore di chimica. Dopo un’indagine approfondita, che ha coinvolto anche strumentazione tecnologica come microfoni ambientali e telecamere nascoste, sono emerse altre denunce da parte di altri studenti, portando all’arresto del docente con la misura dei domiciliari avvenuto il 24 aprile.

Professore di chimica arrestato per molestie sessuali

Le indagini condotte dagli investigatori di via In Selci hanno puntato a verificare la veridicità delle accuse mosse dai ragazzi nei confronti del professore di chimica.

Grazie anche all’aiuto di strumenti tecnologici all’avanguardia, è emerso che non si trattava solo di suggestioni, ma di veri e propri atti di molestie sessuali.

Oltre alla prima denuncia, sono arrivate altre segnalazioni da parte di studenti che hanno raccontato episodi di palpeggiamenti e approcci inappropriati da parte del docente, sia in classe che nei corridoi della scuola.

Approfondimento sugli approcci intimi avvenuti a scuola

Le vittime delle molestie, tutte giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, sembrano essere tutte di sesso maschile e hanno raccontato di essere stati toccati in modo inopportuno dal professore di chimica.

Nonostante il docente si presentasse come una persona affabile e simpatica, presto i suoi atteggiamenti sono diventati sconvenienti e troppo intimi, creando non solo imbarazzo tra le vittime dirette, ma anche tra gli altri studenti presenti in classe o nei paraggi.

Le molestie sembravano verificarsi durante l’orario didattico e hanno costretto diverse vittime a denunciare quanto accaduto.

Possibili sviluppi sul numero di vittime coinvolte nel caso

Al momento, le indagini dei carabinieri di via In Selci sono volte a capire se le vittime accertate siano solo cinque o se possano essercene altre ancora, magari al di fuori dell’ambito scolastico.

Gli inquirenti sperano di ottenere ulteriori informazioni dall’interrogatorio del docente agli arresti domiciliari, fissato per il 29 aprile, e stanno esaminando anche i suoi supporti informatici per cercare ulteriori elementi che possano far luce sulla sua condotta e abitudini.