Emergenza rifiuti, ci risiamo. O per meglio dire, poco è cambiato da quando la Regione ha minacciato il commissariamento del Campidoglio dopo l’ennesima soluzione di ripiego. Basta un giro per le strade del Centro per rendersi conto della situazione: a far da monito inquietante i diversi cassonetti traboccanti e i marciapiedi già invasi dai rifiuti. E venerdì 28 maggio i netturbini della Capitale hanno già annunciato lo sciopero delle attività di raccolta.
Quando è iniziato anche a Roma il processo di riapertura delle attività, giustamente salutato in modo trionfale dai più, in pochi hanno considerato che il ritorno alla normalità avrebbe aumentato anche la produzione di rifiuti. Considerando la crisi delle discariche iniziato dallo stop all’ampliamento di Roccasecca, anche il ritiro dell’immondizia arranca per le difficoltà di smaltimento presso i Tmb di Ama.
Intanto prosegue lo stallo: la Regione imputa ad Ama di non lavorare concretamente per una soluzione, e la municipalizzata respinge al mittente le accuse, anche se le opzioni entro i confini regionali scarseggiano.
Oggi si conoscerà il verdetto sul ricorso presentato dal Comune contro l’ordinanza regionale che gli imponeva di indicare un sito per la discarica: per la nomina di un commissario, la Pisana attende ormai solo il giudizio del Tar.
