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Donne R-Esistenti a Roma: una mostra, un doppio inno

Collaboratrici, fiancheggiatrici, staffette, attive nella guerriglia. Questi erano solo alcuni dei ruoli rivestiti dalle donne durante il periodo della Resistenza e Donne R-Esistenti a Roma è una mostra che rappresenta un doppio inno

Un ruolo a tutto tondo a fianco a chi aveva scelto di vivere in clandestinità per combattere l’invasore nazista. Collaboratrici, fiancheggiatrici, staffette, attive nella guerriglia. Questi erano solo alcuni dei ruoli rivestiti dalle donne durante il periodo della Resistenza e Donne R-Esistenti a Roma è una mostra che rappresenta un doppio inno. Tra immagini, video, musica e poesia si racconta, all’interno dei tre giorni di eventi organizzati per la festa della Liberazione da Roma Capitale, il ruolo della donna nella Resistenza romana.

«Questa mostra – dice Morena Terraschi, presidente ANPI provinciale Roma, ai microfoni di Radio Roma – racconta la storia di alcune delle donne che sono state protagoniste della resistenza romana, quindi resistenti. Soprattutto le racconta con l’intenzione di farle uscire un pochino dall’oblio perché sono pochissime quelle conosciute. Chi visiterà la mostra riconoscerà alcuni nomi, ma non tutti. Quindi, appunto per questo, donne non solo resistenti, ma anche esistenti perché gli vogliamo dare spazio.»

L’idea nasce dalla collaborazione di più persone unite dalla stessa passione.

«Nasce soprattutto dal lavoro dei volontari del nostro servizio civile dell’ANPI provinciale di Roma e prende le mosse dal nostro archivio storico dove appunto ci sono schede di partigiani, patrioti e staffette donne . Abbiamo fatto un lavoro di ricerca su quel materiale, anche di ricerca bibliografica, attraverso testi, memorie, biografie, autobiografie legate alla resistenza e abbiamo costruito questa mostra che è fatta da una serie di pannelli che raccontano appunto il ruolo delle donne nella resistenza romana con nomi e cognomi e anche le facce. Poi c’è una parte audiovisiva, multimediale che, con materiali di archivio, con spezzoni presi da film grazie al contributo dell’archivio audiovisivo del movimento operaio costituisce la parte multimediale. Ci sono anche i frammenti di interviste a partigiane, materiale musicale curato da Nicola Alesini grazie al quale abbiamo anche una colonna sonora per questa mostra.»

Donne R-Esistenti, l’importanza della ricerca e della memoria

«La cosa più importante – racconta Donatella Panzieri – è che questa mostra dovrebbero vederla le studentesse e gli studenti. Di questi tempi, siccome si fa un gran parlare di certe cose in modo anche generico e sballato, questa mostra è vigorosa perché è documentale. Si basa su una ricerca seria, una ricerca di documenti di archivio.»

«La cosa importante di questa mostra è l’aspetto documentale – dice Augusto PompeoCon il venir meno per una questione anagrafica di testimoni diretti, adesso diventa ancora più importante la ricerca sui documenti, documenti che possano raccontare ancora novità di quel periodo così importante della nostra storia che è la Resistenza.»

La mostra è visitabile fino al 25 aprile dalle 10 alle 19 presso l’ex Sala Consiliare in Villa Lazzaroni, spazio messo a disposizione dall’amministrazione municipale.

«Ringraziamo il Comune di Roma che ha deciso di tenere questa tre giorni nel nostro Municipio, a cavallo tra il VII e V Municipio proprio perché quest’anno ricorre un anniversario importante: sono gli 80 anni da rastrellamento del Quadraro, una delle pagine più buie dell’occupazione nazifascista della nostra città – ha detto Riccardo Sbordoni, assessore Municipio VII Roma -. Per noi è un onore che il Comune abbia deciso di tenere quest’anno la festa della Resistenza proprio in questo territorio, proprio per questa tematica.»