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Video hard dipendente AS Roma, parla l’avvocato

I tifosi della Roma ( foto FORNELLI/KEYPRESS )

Sul caso della dipendente della AS Roma, licenziata dopo la diffusione di un video hard, prende parola l’avvocato Francesco Bronzini, che assiste la ex lavoratrice. Dopo il comunicato diffuso dal club afferma: “Conferma di non voler prendere in considerazione la posizione del calciatore”.

Video hard dipendente AS Roma, parla l’avvocato

Sul caso della dipendente della As Roma, licenziata per un video hard insieme a un collega, il club “non solo non nega la sottrazione del video alla ragazza coinvolta ma conferma di non voler prendere minimamente in considerazione la posizione del calciatore omettendo ogni valutazione sul punto e attaccando nuovamente la vittima della vicenda”.  Lo dice l’avvocato Francesco Bronzini, che assiste la dipendente del club licenziata dopo la vicenda del video hard sottratto da un giocatore della Primavera giallorossa e poi condiviso con i compagni di squadra. Il riferimento è al comunicato diffuso dall’As Roma, di cui Bronzini afferma di aver preso atto “con stupore”.

Nelle scorse ore l’As Roma ha diffuso un comunicato: “Con riferimento a quanto apparso nelle giornate di ieri e di oggi su alcuni organi di stampa in relazione a una vicenda, in realtà risalente nel tempo, che ha riguardato due dipendenti (un uomo e una donna) e un tesserato del Club, l’AS Roma, ravvisato il tono diffamatorio della campagna scaturita, ritiene che sia in atto un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la Società e il suo Gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva. La Società, nel ribadire la correttezza del proprio operato, intende evidenziare alcuni fatti rilevanti di cui è venuta a conoscenza nel novembre 2023, che hanno determinato la decisione aziendale assunta: Il licenziamento è la conseguenza di una circostanza che, oltre ad essere contraria al Codice Etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il Club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni”.

E poi: “I fatti sono stati strumentalizzati ad arte per presumere un’inesistente discriminazione sessuale e disparità di trattamento, quando il provvedimento della Società ha riguardato contestualmente (¬lo stesso giorno e alla stessa ora) anche il ragazzo coinvolto nei fatti. È peraltro purtroppo vero che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative. L’AS Roma comunica che intende fermamente tutelarsi a difesa dei propri interessi, in tutte le sedi competenti, al fine di proteggersi da attacchi gravi e spregiudicati, ristabilendo la verità oggettiva dei fatti”. Parole duramente contestate dall’avvocato della dipendente.