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Prezzi medi carburanti, bocciatura dal Consiglio di Stato

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Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che mette fine all’obbligo di aggiornare quotidianamente il cartello dei prezzi medi dei carburanti nelle stazioni di servizio, una decisione accolta con sollievo dagli esercenti. Questa disposizione, introdotta dal governo, era stata oggetto di controversie e proteste da parte dei gestori delle pompe di benzina. Nonostante il TAR del Lazio avesse annullato l’obbligo, il decreto era rimasto in vigore fino alla recente sentenza del Consiglio di Stato.

Le regole sui prezzi medi dei carburanti

L’obiettivo iniziale del governo era consentire agli automobilisti di confrontare i prezzi praticati nelle stazioni di servizio con quelli medi regionali. Tuttavia, con la nuova sentenza, le regole cambiano radicalmente.

Ora, sul sito del Ministero e sulle app dedicate, è possibile individuare facilmente le stazioni di servizio con i prezzi più convenienti, senza la necessità di consultare i cartelli esposti.

L’obbligo del cartello sui prezzi medi

Nonostante la fine dell’obbligo di aggiornamento quotidiano dei prezzi medi dei carburanti, resta comunque in vigore l’obbligo di esporre il cartello con i costi.

Il Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che, nonostante le contestazioni, tale obbligo rimane valido.

Tuttavia, i rappresentanti dei gestori continuano a chiedere l’abolizione di questa disposizione, sostenendo che indicare il prezzo medio dei carburanti sia non solo inutile ma anche dannoso per gli utenti.

Le richieste dei rappresentanti dei gestori

Le associazioni dei gestori, come FEGICA e FIGISC ANISA, hanno ribadito la richiesta di cancellare l’obbligo di esporre il cartellone.

Secondo il Presidente della FAIB, Giuseppe Sperduto, questa pratica non fornisce alcun beneficio agli utenti e talvolta può addirittura essere svantaggiosa.