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Donne, cultura e storia con la redazione di Pink Magazine Italia: Cinzia Giorgio a Non solo Roma

Donne & storia: Palma Bucarelli

Ospite in collegamento Cinzia Giorgio, Direttrice di “Pink Magazine Italia

I musei prima di lei erano prevalentemente diretti da uomini. Palma Bucarelli, classe 1910, romana di origini calabresi, di tempra d’acciaio ne ha da vendere, e d’indipendenza di giudizio. Promuove l’arte contemporanea nelle sale del suo museo, agevolandone la comprensione attraverso mostre didattiche e conferenze. Occhi di ghiaccio, bella come un’attrice hollywoodiana e carattere indomito, Palma è invidiata e temuta. Allieva di Adolfo Venturi e di Pietro Toesca, entra fin da giovanissima nell’amministrazione museale statale. Prima alla Galleria Borghese, poi alla Soprintendenza alle Gallerie e alle opere d’arte della Campania. Infine, dal 1941 fino al 1975, le viene assegnata la direzione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

Palma era nata in una famiglia “nomade”, suo padre era infatti un funzionario di prefettura. E lei da bambina aveva trascorso, tra i tanti, anche un periodo in Libia. Si era laureata a pieni voti in Storia dell’Arte a Roma con Pietro Toesca e aveva conosciuto Giulio Carlo Argan frequentando un corso di perfezionamento. Questi resterà suo compagno per tutta la vita, benché entrambi occupati con altri. A soli 23 anni lavora alla Galleria Borghese come primo incarico ufficiale. Palma Bucarelli è una donna determinata, ambiziosa, e trasgressiva con una visione molto personale della vita e dell’arte.

Dopo aver ricoperto per un anno la dirigenza della Soprintendenza di Napoli, nell’agosto 1937 diventa ispettore presso la Soprintendenza del Lazio. E, nel dicembre 1939, presso la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, all’epoca diretta da Roberto Papini.

Storia e ulteriori dettagli qui: Palma Bucarelli

Françoise D’Eaubonne e l’Ecofemminismo

Françoise d’Eaubonne è riuscita a unire in una teoria originale femminismo ed ecologia, due temi estremamente attuali oggigiorno. Françoise d’Eaubonne nata a Parigi nel 1920, figlia di un padre cattolico con simpatie anarchiche, visse a Tolosa durante gli anni della seconda Guerra Mondiale.

La lettura del Secondo Sesso di Simone de Beauvoir ispirò l’opera dell’autrice. Una donna con ampi interessi: i suoi lavori spaziarono dalla saggistica, ai romanzi e alla poesia. In merito alla sua particolare sensibilità, si schierò sempre in prima fila contro l’oppressione e le disuguaglianze sociali subite dalle donne.

Dal 1945 al 1957 aderì al Partito comunista francese e fu co-fondatrice del Women’s Liberation Movement e del Front Homosexuel d’action révolutionnaire.

Grazie alla sua personalità molto critica verso la società del suo tempo la filosofa francese sviluppò un pensiero molto originale. Questo intreccia la critica politica e sociale alla mitologia, alla religione e alla storia. La sua analisi parte dalla donna del mito e nelle diverse epoche storiche. Rilevando il fatto che, in tempi molto antichi, essa aveva un ruolo e uno spazio ben definito nella società legato alla terra e alla generazione della vita, ma che con l’avvento delle religioni le viene tolto.

Françoise d’Eaubonne è famosa per aver coniato il termine ecofemminismo nel suo libro Le féminisme ou la mort pubblicato nel 1974, ed è per questo considerata la fondatrice di questo movimento politico e sociale.

La filosofa afferma che il disprezzo della società per le donne è paragonabile al disprezzo per l’ambiente, e che il patriarcato e il capitalismo sono la causa dello sfruttamento del corpo e della vita delle donne. Per convincere i lettori della gravità della crisi, d’Eaubonne descrive alcuni dei principali problemi che affliggevano il mondo già nel momento in cui stava operando, come la carestia, il degrado ambientale, inquinamento, fertilizzanti chimici, ecc.

Dopo aver analizzato tali problemi conclude che la catastrofe in atto è globale e che stiamo assistendo alle fasi finali del catastrofe imminente.

“Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”: il saggio di John Gray

Il saggio del terapeuta americano si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne hanno due diversi modi di pensare, di parlare, di amare. I comportamenti di uomini e donne assumono quindi spesso significati diametralmente opposti. Per esempio, tanto l’uomo in determinati momenti della sua giornata ha bisogno di “ritirarsi nella sua caverna”, in solitudine, quanto la donna, alle prese con le stesse problematiche del partner, sente di dover condividere i propri sentimenti con gli altri.

II dialogo, contrariamente a quanto si possa pensare, non è però impossibile, anzi: dal momento che si imparano a riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi, tutto diventa più facile, le incomprensioni svaniscono e i rapporti si rafforzano. E, cosa più importante, possiamo imparare ad amare e a sostenere nel modo migliore le persone che sentiamo vicine.

Comprendere e ricordare le differenze esistenti tra i sessi è tuttavia solo metà dell’opera. L’altra metà è dedicata all’agire, ossia imparare a controllare in modo più efficace lo stress. Questo libro intende aiutarvi a trovare nuove strategie per diminuire le tensioni cui sia voi sia il partner siete sottoposti.

Ulteriori dettagli qui: il saggio di John Gray

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