Teatro, a che punto siamo nella Capitale? La situazione tra chiusure, proteste e azioni collettive
Ospite in collegamento Francesco Carducci Artenisio, Presidente “Agis Lazio”
Non è un momento oggettivamente facile per i teatri della Capitale: se già a giugno c’era stata la richiesta di aiuto del settore al Campidoglio, ora se ne torna a parlare tra polemiche, proposte e (nuove) chiusure.
Parliamo, ad esempio, del maxi emendamento che avrebbe dovuto salvare il teatro Eliseo: il maxi-acquisto del teatro di proprietà di Luca Barbareschi da parte della Regione Lazio è saltato. O ancora, il noto teatro di Gigi Proietti: logorato da vent’anni di intemperie, è stato sequestrato dalla Procura dopo il crollo di una scala che il 22 settembre 2022 ha provocato dodici feriti ed è ancora in atto l’azione collettiva per salvarlo.
L’Assemblea Capitolina, intanto, ha approvato la delibera di Giunta per l’erogazione di un contributo economico di 1 milione di euro a favore della Fondazione Teatro di Roma. Il documento è passato in Aula con 24 voti favorevoli e 7 astenuti.
Con il contributo di Roma Capitale si completa così il percorso che ha consentito di superare la gestione commissariale dell’ente teatrale romano che, con la nomina del CdA e del nuovo presidente, Francesco Siciliano, attende a breve la nomina del nuovo direttore generale, a seguito della procedura di evidenza pubblica che si sta svolgendo in questi giorni.
Vedi anche: La richiesta di aiuto al Campidoglio
“È necessario che le istituzioni non guardino solo al teatro pubblico, ma anche a quello privato – ha sottolineato Francesco Carducci Artenisio – soprattutto quando si parla di aiuti. Chiaramente non è stato un momento facile per il settore tra pandemia, inflazione e crisi economica, ma abbiamo notato che nell’ultimo mese, c’è stato un vero e proprio boom. Se il prodotto è di qualità è chiaro che il teatro cresce, ma torniamo a sottolineare che serve comunque un’attenzione strutturale dal parte del Governo a questo settore. Un settore che va tutelato”.
