Home SPETTACOLI EVENTI Canino in festa con la sagra dedicata a “Sua maestà” l’olio

Canino in festa con la sagra dedicata a “Sua maestà” l’olio

Il suo colore verde smeraldo e il profumo fruttato attirano persone da tutta Italia: è l’olio extravergine di oliva Canino Dop – riconoscimento che risale al 1996. Per omaggiare questo prodotto tipico delle zone a ridosso dei Monti di Castro e che viene usato in tantissimi piatti tipici o sulle classiche bruschette, il Comune di Canino ha organizzato dall’8 al 10 dicembre la Sagra dell’Olivo: è arrivata alla sua 63esima edizione, dove sono state organizzate varie attività dai mercatini a spettacoli artistici, da rievocazioni storiche a degustazioni dove il protagonista assoluto della sagra è l’olio.

Inserito in vari modi nei menù, è pronto per essere assaggiato dai visitatori che girano per le vie del borgo di questo Comune che è stato dimora della famiglia Farnese dando i natali all’illustre Alessandro Farnese, divenuto papa con il nome di Paolo III Farnese. Oltre l’olio, quindi, c’è molto di più, ma se l’altro nome con cui viene chiamata questa prelibatezza è “Sua Maestà” ci sarà un motivo. D’altronde è un’eccellenza con tante qualità e proprietà e che si distingue per l’alta percentuale di oliva Caninese. Quindi, quale miglior modo per degustare questo prodotto tipico se non su una bella fetta di pane abbrustolito a Canino?

Canino, Alcune piccole curiosità

Canino, con i suoi 5300 abitanti, è nota per il suo famosissimo olio extravergine d’oliva di alta qualità, con il riconoscimento Dop dal 1996. È stata dimora della famiglia Farnese e ha dato i natali ad un illustre Farnese, Alessandro, divenuto papa con il nome di Paolo III Farnese. Inoltre ha avuto come Principe Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone, dal 1810 al 1840.

Del territorio di Canino fa parte Vulci, una città tra le più importanti dell’epoca Etrusca. E ancora, è visitabile il Castello Dell’Abbadia con il suggestivo ponte del diavolo sul fiume Fiora, con all’interno il museo nazionale etrusco, che insieme al Museo della Ricerca Archeologica fa parte dei due musei del territorio di Canino.
Grazie agli scavi di Luciano Bonaparte, fu riportata alla luce Vulci.