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Occupato il liceo Socrate a Roma, ecco le rivendicazioni degli studenti

Socrate occupato

Ieri mattina gli studenti del Liceo Classico Socrate a Roma in zona Garbatella hanno occupato l’istituto.

Ecco le motivazioni di tale gesto spiegate dagli studenti stessi in un comunicato

“Il nostro non è un attacco nei confronti della dirigenza della nostra scuola, ma una critica politica contro un sistema istituzionale ed un governo che mette in ginocchio la classe popolare, si sporca le mani di sangue finanziando conflitti imperialisti che contano sempre più morti innocenti, e sottrae alla spesa pubblica sempre più risorse, favorendo la privatizzazione dei servizi pubblici come la sanità e l’istruzione. Quest’ultima, tramite la proposta di riforma portata avanti dal ministro Valditara, viene resa sempre meno accessibile e sempre più classista, eliminando così la funzione scolastica di elemento emancipatore e ascensore sociale. La condizione che noi studenti ogni giorno viviamo sulla nostra pelle è ormai insostenibile. E’ passato ormai più di un anno dall’insediamento del Governo Meloni, un esecutivo reazionario, di destra e ultra conservatore con una chiara connotazione classista. Abbiamo assistito alle politiche antipopolari portate avanti da questo governo,e all’insufficienza di un’opposizione che tacitamente non fa niente per impedirle. Esse hanno promosso esclusivamente gli interessi delle grandi aziende, gravando sulle fasce popolari e acuendo il divario economico e culturale tra classi. Ponendosi in completa continuità con gli esecutivi precedenti di qualunque schieramento politico, esso continua a foraggiare i conflitti imperialisti di tutto il mondo, tra cui quello Russo-Ucraino e quello israelo-palestinese. Continuano da un lato le stragi dei civili innocenti, e dall’altro il caro vita, che condanna milioni di famiglie alla povertà assoluta. Siamo succubi di un sistema scolastico di cui non siamo protagonisti, che ci vede esclusivamente come manodopera gratuita su cui fare profitto. Il Ministero dell’Istruzione e del “Merito” non garantisce un’adeguata formazione personale e culturale agli studenti e non fa nulla per rimuovere le barriere economiche, supplire alla mancanza ed alla decadenza di spazi per innovare le metodologie retrograde di insegnamento basate sulla repressione e, tramite il definanziamento, non fa altro che acuire le problematiche della scuola. Non siamo più disposti a subire passivamente questa condizione intollerabile, siamo convinti che il complesso dell’Istruzione Pubblica e le priorità del nostro governo vadano modificate. Vogliamo una scuola diversa che offra le stesse possibilità a tutti gli studenti di formarsi come individui, che sia inclusiva e che abbia come unica finalità la formazione personale e culturale dei cittadini”.

Non solo, gli studenti hanno anche delle rivendicazioni da fare.

“Nell’intero documento politico poniamo una critica ad un sistema ed un governo che lascia indietro le classi popolari. Noi studenti non possiamo rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie presupposte dal capitalismo. Non resteremo a guardare mentre il sistema scolastico italiano viene distrutto dalla nuova riforma dell’istruzione proposta da Valditara; il complesso della sanità pubblica viene smantellato e privatizzato per gli interessi delle grandi aziende e il nostro stato continua a foraggiare conflitti imperialisti che causano morte e miseria. A fronte di tutte le considerazioni precedentemente espresse come comunità studentesca unita chiediamo che la scuola si esprima e prenda una posizione chiara e netta riguardo al coinvolgimento italiano nei conflitti al momento in atto sul suolo internazionale; in particolare il conflitto Israelo-palestinese ed il conflitto Russo-Ucraino. Sottoscrivendo e pubblicando dal Consiglio d’Istituto un documento che esprima una netta contrarietà per quanto sopra citato. Inoltre chiediamo l’immediata riapertura del Consultorio di Via delle sette chiese in quanto presidio necessario e utile per noi ragazzi e per le famiglie dei quartieri. Infine poniamo la nostra aperta e netta contrarietà alla nuova riforma vagliata dal ministro Valditara. Chiediamo che venga fermata e mai promulgata, poiché per foraggiare gli interessi economici di pochi continua a depotenziare qualsiasi servizio e diritto della popolazione. Noi studenti del Liceo Statale Classico e Scientifico Socrate di Roma chiediamo che lanostra scuola, mediante i nostri rappresentanti, dichiari un documento, da pubblicare poi come circolare, che affermi la contrarietà della nostra scuola ai conflitti Israelo-Palestinese e Russo-Ucraino, già precedentemente analizzati”.

Abbiamo poi raccolto un commento firmato assemblea del Socrate occupato

“In data 12.12.2023 noi Studenti del liceo Socrate abbiamo deciso di occupare la nostra scuola, consapevoli del forte atto e delle conseguenze che esso comporta. Questa azione è frutto di un confronto con l’intera componente studentesca che ha prodotto un documento politico, pilastro della nostra occupazione. Attraverso ciò infatti portiamo una critica all’esecutivo Meloni, in particolare riguardo la nuova riforma sulla scuola del Ministro Valditara, sulla continuità con i governi precedenti per quanto concerne l’intervento dell’Italia rispetto ai conflitti in atto al momento, tra cui quello su cui il Paese più investe, ovvero la guerra Russo-Ucraina. Inoltre abbiamo deciso di esplicitare apertamente la nostra posizione riguardo al conflitto Israelo-Palestinese, ormai quasi secolare, ora centro dell’attenzione mediatica a seguito dell’attacco terroristico di Hamas, potenza integralista islamica. Ci schieriamo a favore del popolo palestinese, vittima di apartheid da oltre settant’anni e schiava di Israele, e in contarietà alla narrazione mistificatrice diffusa nel nostro paese, che confonde gli oppressori dagli oppressi

Un’altra rivendicazione riguarda la chiusura del nostro consultorio di zona, a Via delle Sette Chiese, presidio necessario per tutto il quartiere, in particolare per noi giovani, nel quale era offerta una sanità pubblica, gratuita e laica.

Generalmente quindi ci opponiamo alle decisioni del Governo, il quale preferisce investire i fondi della spesa pubblica per alimentare i profitti di pochi anziché potenziare l’infrastruttura e l’istruzione pubblica.

Chiediamo al consiglio d’istituto di pubblicare a nome della scuola un documento che dichiari le nostre posizioni riguardo l’intervento dell’Italia all’interno dei conflitti in atto sul suolo mondiale, in particolare per quanto riguarda il conflitto Russo-Ucraino e Israelo-Palestinese”.