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Serie A: la Juventus sogna, l’Inter è un carro armato. Stop per Milan e Lazio

26 punti in 11 partite giocate, 8 vittorie 2 pareggi e 1 sola sconfitta. Non stiamo parlando del Napoli, del Milan, della Roma o della Lazio, accreditate ad inizio campionato come outsider principali alla corazzata Inter in Serie A, bensì della Juventus, quella dei giovani, che ha perso per strada pezzi pregiati come Pogba e Fagioli e che ha avuto dovuto spesso rinunciare ai suoi due calciatori più forti, ovvero Vlahovic e Chiesa. La squadra di Allegri è la vera sorpresa del campionato ed il secondo posto alle spalle degli implacabili di Inzaghi (Simone). Non gioca le coppe e questo è un vantaggio, non gioca benissimo, ma è scaltra e sa gestire le partite come poche altre in Italia. La vittoria di Firenze, arrivata al termine di una gara molto tesa, in cui ai bianconeri è bastato il gol di Miretti dopo 10′ per portare a casa i tre punti, è l’emblema della concretezza che questa squadra ha maturato.

La sfortuna dei bianconeri è che davanti c’è un’Inter implacabile che nemmeno la solida Atalanta di Gasperini è riuscita ad arenare. Lautaro è un killer d’area di rigore come pochi, Thuram sempre più incisivo e la difesa è solida (anche se ora bisognerà valutare i tempi di recupero di Pavard, reduce da un brutto infortunio patito proprio a Bergamo). Una corazzata che, a meno di inciampi clamorosi, è destinata a dominare questa Serie A. L’ostacolo? Se così si può chiamare, può essere rappresentato dalla Champions League: se Inzaghi riuscirà a fare passi avanti verso Wembley, ad un certo punto potrebbe essere costretta a dare delle priorità.

La giornata di campionato ha visto il crollo di Milan e Lazio. Seppur di misura, entrambe hanno visto sfuggire i tre punti con Udinese e Bologna, sempre più sorprendente, che le avrebbero proiettate verso le zone nobilissime della classifica. I rossoneri vivono un momento di forte crisi, dovuta alle assenze, ma anche ad un gioco non più spumeggiante come ad inizio campionato, mentre i biancocelesti a Bologna perdono, ma soprattutto mettono in evidenza una carenza di carattere e grandi difficoltà non solo a segnare, ma anche a creare azioni di gol rilevanti.

Risorge il Napoli. Nel derby campano con la Salernitana gli azzurri di Garcia si prendono i tre punti (e non era facile) e si riportano nell’Olimpo della graduatoria. Raspadori è sempre più leader al centro dell’attacco e non sta facendo rimpiangere Osimhen, mentre pian piano anche gli altri reparti stanno serrando i ranghi, guidati da uno splendido Lobotka e rinforzati dal recupero (essenziale) di Anguissa.

Sorride la Roma che, ormai, sembra aver preso gusto a vincere le partire nei minuti di recupero. Con il Lecce i giallorossi erano sotto al 91′ e al 93′ stavano vincendo grazie al gol del solito Lukaku. Passo in avanti significativo anche sotto il profilo del gioco per la squadra di Mourinho, anche se la strada da percorrere verso gli obiettivi per i quali è stata costruita sono ancora lontani. E domenica c’è il derby con la Lazio

Continua a far bene il Monza, autentica mina vagante per chiunque quest’anno, e sorprende il Cagliari di Ranieri, giunto alla terza vittoria di seguito fra campionato e Coppa Italia, che fine ad un paio di settimana fa sembrava destinato ad una lenta agonia in zona retrocessione.

Ma tutto questo ormai è storia e l’obiettivo ora si sposta sulle gare Europee. Fondamentale la sfida di domani della Lazio in Champions League con il Feyenoord: i biancocelesti sono chiamati a vincere in quella che in molti definiscono il crocevia del girone. Stesso discorso per il Milan che a San Siro attende il PSG. Mercoledì di conferme, invece, ce lo aspettiamo da Napoli e Inter che con Union Berlino (in crisi nera) e Salisburgo possono giocare con minori affanni. Giovedì arrivano l’Europa League e la Conference con Atalanta e Roma in cerca di punti qualificazione e la Fiorentina che punta al riscatto dopo le ultime due gare in campionato senza punti e senza gol.