Home PROGRAMMI A VISO SCOPERTO Il premio per i giornalisti “catastrofisti” (con Zaira Bartucca)

Il premio per i giornalisti “catastrofisti” (con Zaira Bartucca)

 

Nella prima parte interviene Zaira Bartucca, giornalista, direttore di Recnews.it, nella seconda Mohamed Konaré spiega la situazione in Niger e quello che la Francia fa in Africa con il neocolonialismo.

La paghetta per i giornalisti

Il centro europeo di giornalismo, generoso erogatore di premi in denaro, per esempio il premio da 7.500 dollari istituito insieme alla Bill & Melinda Gates foundation, per i giornalisti che influenzano l’opinione pubblica in tema di Sanità.

In questi mesi torna alla carica con un premio di 2.000 € per chi darà “priorità alla segnalazione di questioni legate al clima” tra il 14 al 17 giugno. Risulta chiaro l’intento di influenzare l’opinione pubblica sulla presunta ma irreale emergenza climatica.

Nel frattempo in Gran Bretagna le banche hanno iniziato a chiudere i conti delle persone non allineate all’ideologia woke e quindi anche al catastrofismo climatico e alla pandemia di eco ansia.

D’altronde il geologo Mario Tozzi, in TV, dichiara che non c’è nulla da discutere, gli scienziati (quali di grazia?) hanno deciso che l’emergenza climatica c’è e che la colpa è tutta dell’uomo. Notate qualche analogia con il pensiero unico pandemico inoculatorio?

Un fulgido esempio lo da Barbara Floridia, presidente vigilanza RAI che invita il servizio pubblico a non dare spazio ai “negazionisti” del clima: “Parlare di sconvolgimenti climatici senza se e senza ma e spazio alla divulgazione scientifica. Si tratta di un tema che non deve essere messo in discussione, soprattutto alla luce degli episodi recenti”.

Ci risiamo, quando iniziano a inventare nuovi vocaboli per definire ciò che non esiste, lo fanno sempre in accezione negativa, dai “no vax” (termine privo di significato logico in quanto riferito a persone pluri vaccinate) ai “negazionisti del clima” (pura fuffa che condisce il nulla con il niente), siamo ripiombati nella truffa semantica, tanto cara a lor signori. Che poi cosa ne sa di clima e scienza un’ex insegnante di italiano?

La situazione in Niger

Mohamed Konaré spiega che la situazione in Africa è la stessa, in Niger la situazione è esplosa, ma il clima è lo stesso in tutta l’Africa. Dalla fine della seconda guerra mondiale, con gli accordi di Bretton Woods, agli stati africani è stata data una finta indipendenza, che ha permesso alla Francia di continuare a depredare il popolo africano.

I paesi devono ripagare il debito coloniale, le infrastrutture costruite per depredare l’Africa delle sue ricchezze. Confisca automatica delle riserve finanziarie internazionali di 14 paesi africani, che vengono depositate presso la banca di Francia dal 1961. Il mantenimento del 65% delle riserve valutarie più il 20% per coprire i rischi, in cambio la Francia stampa carta straccia, ovvero il franco coloniale Cfa. Konaré prosegue ed entra nel dettaglio, un video da ascoltare fino in fondo per chi vuole capire coma va il mondo e chi provoca l’immigrazione.

La Meloni nel 2019 elogiava e ringraziava Konaré, oggi invece tace, che strane cose succedono quando si passa dall’opposizione al governo.