Home NOTIZIE CRONACA Latina, aggressione in carcere: detenuto minaccia agente con un punteruolo alla gola

Latina, aggressione in carcere: detenuto minaccia agente con un punteruolo alla gola

Roma, blitz nel carcere di Velletri: trovati droga, telefoni, decoder e una play station

Ancora un’aggressione ad un agente di polizia penitenziaria. L’episodio denunciato dalla Fns Cisl Lazio è avvenuto nel carcere di Latina domenica scorsa. Intorno alle 13 un detenuto di nazionalità egiziana per futili motivi ha aggredito e minacciato il sovrintendente capo di polizia penitenziaria di sorveglianza generale con un punteruolo lungo 17 cm alla gola.

Il detenuto è stato poi bloccato e ripristinato l’ordine e la sicurezza dell’istituto. Sul posto la locale squadra di intervento che insieme al personale presente ha provveduto a riportare tutto alla normalità.

Costantino (Fns Cisl Lazio): “Ancora un’aggressione in carcere. Garantire la sicurezza del personale”

“Questo episodio – commenta il segretario della Fns Cisl del Lazio Massimo Costantino – evidenzia in maniera chiara come a nulla siano valsi gli allarmi sulla necessità di rinforzare il contingente poiché si è impossibilitati a gestire senza un numero congruo di personale i detenuti facinorosi.

Occorre garantire e porre in sicurezza il personale di Polizia Penitenziaria dato che la responsabilità è in capo al datore di lavoro ed alla stessa amministrazione ed è bene ricordare che con tutto ciò non è mai mancato da parte della Polizia Penitenziaria la dedizione a svolgere il proprio mandato istituzionale, garantendo la sicurezza non solo delle carceri ma di tutta la comunità”.

Per la Fns Cisl Lazio occorrono urgenti e radicali interventi “perché il personale è stremato e così non si può continuare, servono ora come non mai solo atti concreti”.

Secondo i dati riportati dal sindacato, la carenza nel Lazio è di circa 836 unità di Polizia Penitenziaria, a Latina sono circa 40 unità (tutti i ruoli) mancanti mentre il sovraffollamento del carcere è 46 detenuti: 123 detenuti presenti su 77 posti disponibili.

“Tali numeri – aggiunge Costantino – fanno comprendere che è impossibile garantire i diritti al personale quotidianamente violati; basti pensare alle turnazioni effettuate dal personale di polizia penitenziaria oltre le sei ore previste: si va sulle 8 o anche 10 ore continuative in un piantonamento ospedaliero, piantonamento di otto ore a turno in ospedale al reparto SPDC di un internato che non sarà di semplice soluzione visto i lunghi tempi di attesa delle REMS. Poiché se non vi è un tangibile incremento di personale l’impatto lavorativo si aggraverà ulteriormente.”