Home NOTIZIE ATTUALITÀ Dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità e del made in Italy – IL SERVIZIO

Dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità e del made in Italy – IL SERVIZIO

Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 17 agosto 2023 “Dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità e del made in Italy.”

“Dici made in Italy e subito pensi all’agroalimentare italiano: un patrimonio di gusti, prodotti e tradizioni che ha contribuito a fare la fortuna dell’immagine del nostro paese all’estero e che ci è talmente tanto invidiato che da anni viene persino “copiato” e spacciato come vero su alcuni mercati internazionali.

Ma quando si parla del cibo italiano e del suo immenso valore non ci limitiamo a parlare dei singoli alimenti che possiamo trovare sulle nostre tavole, ma anche della possibilità di miscelarli insieme come in un prelibato menù: non è un caso che anche la dieta mediterranea – riconosciuta patrimonio immateriale dell’Unesco dal 2010 – sia considerata un bene prezioso da tutelare ma soprattutto da valorizzare sempre più nell’interesse del nostro paese.

Ma quanto oggi il made in Italy agroalimentare e la dieta mediterranea di cui l’Italia è culla orgogliosa sono adeguatamente valorizzati e protetti? Esperti e supporter dicono pochissimo e non sono soltanto iper critici: per quanto possa sembrare scontato, non tutti anche nel belpaese sanno quali siano i contesti che contribuiscono alla produzione delle eccellenze agroalimentari nostrane: il cibo “buono” non è una questione soltanto di gusto e non nasce per caso ma è inevitabilmente frutto di un’agricoltura fatta nel rispetto dei valori della tradizione e della genuinità e – in questo periodo di grande sensibilità collettiva per i temi dell’ambiente – anche nel rispetto della natura e di conseguenza anche della salute dell’uomo. E del resto, dicono gli esperti, la dieta mediterranea non si consuma soltanto a tavola: è un vero e proprio stile di vita, l’insieme di fattori materiali e immateriali, l’emblema dello stare bene italiano che viene meglio – inevitabilmente – se vissuto, praticato o prodotto nel territorio d’origine.

Rendersi conto che non è soltanto una questione di gusto è un primo passo verso la consapevolezza di come sia impossibile imitare il made in Italy: un primo punto di partenza per far capire ai consumatori, stranieri ma anche italiani, che la differenza tra il parmigiano e il parmesan taroccato non è soltanto una questione di nomi ed etichette…”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.