Home NOTIZIE CRONACA Lando Buzzanca, tra ricordi e dolore. Non mancano gli scontri sulle cure

Lando Buzzanca, tra ricordi e dolore. Non mancano gli scontri sulle cure

Lando Buzzanca se ne va silenziosamente, circondato dall’affetto del fratello Salvo e del figlio Massimiliano. È in arrivo da Bangkok l’altro figlio, Marco.

Gli ultimi giorni li ha passati nella stanza dell’Hospice Villa Speranza. Era stato colpito da afasia e demenza senile che ormai da tempo lo costringevano ad esprimersi per lallazioni e qualche gesto. Non riusciva neanche più a camminare.

«Avrei accompagnato mio fratello in Paradiso — dice Salvo  — , avrei dato tutto per fargli fare un ultimo giro in auto a guardare la vita che tanto amava. A casa era tutto pronto per accoglierlo, dopo essere stato rimesso in sesto nella clinica Santa Lucia due anni e mezzo fa doveva restare per un breve periodo in casa di riposo ma ogni volta si aggiungeva un problema che prolungava il ricovero. La caduta, le difficoltà a deglutire… impossibile trasferirlo in sicurezza. Per me è stato un secondo padre, l’ho conosciuto a Roma che già avevo 9 anni e mi metteva soggezione, siamo diventati fratelli davvero a 24, è stato lui a far sbocciare in me il seme del giornalismo durante una chiacchierata nella sua Maserati nel 1972. Dovevo venire a trovarlo ieri e ho il rammarico di non averlo salutato un’ultima volta. “Gigi” come lo chiamavamo in famiglia (da Gerlando, ndr) è il Bambino del Cinema Paradiso che cresce sognando di fare l’attore. A sei anni sapeva già recitare Shakespeare. Sono sicuro che avrebbe solo voluto essere lasciato in pace nei suoi ultimi giorni».

La sua compagna, Francesca Della Valle, dice «Come previsto, nessuno l’ha salvato. La verità verrà fuori». Il figlio Massimiliano tempo fa aveva spiegato che «Papà è affetto da demenza senile, non ricorda il nome di nostra madre, la donna con cui ha condiviso tutta la sua vita. Vogliamo essere sicuri che dietro a questa storia non ci sia altro». Da qui infatti il regime di amministrato per Lando Buzzanca, poi affiancato da un amministratore di sostegno e da un giudice tutelare. Gli stessi infatti poi decisero un trasferimento in un Rsa. Qui cade dalla sedia a rotelle e viene spostato d’urgenza al Policlinico Gemelli. Seguono poi le parole di Fulvi Tomaselli, sedicente medico di fiducia, che i familiari dicono di non aver ma visto. «Oggi è un uomo rattrappito, peserà sì e no 50 chili e presenta piaghe da decubito. In Rsa lo hanno ridotto uno scheletro». Parole a cui fanno eco quelle di Francesca Della Valle: «Finalmente in ospedale si stanno prendendo cura di lui. Lando vuole tornare a casa, spero che amministratore e giudice tutelare esaudiscano il suo desiderio».