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CIBUS IN PRIMIS (con Giuseppe Altieri)

BIOLOGICO
LA-SALUTE-NEL-PIATTO

Il Prof. Giuseppe Altieri agro ecologo, spiega cosa abbiamo fatto alla nostra terra, perché oggi la terra è sempre più sterile, sempre meno fertile. Molto è dovuto ai pesticidi, si stima che l’impiego mondiale globale di pesticidi si sia moltiplicato di almeno 25-30 volte dagli anni Sessanta, superando i 5 milioni di tonnellate (poco meno di 1 kg per essere umano)? Con quali conseguenze?

L’Italia è uno dei principali consumatori Ue di pesticidi, sebbene 18 anni fa ci sia stato un referendum che sanciva il divieto di residui di pesticidi negli alimenti. E così si scatena quella che il prof. Altieri definisce la roulette russa dei pesticidi.

I pesticidi sono dei biocidi, delle sostanze sterminatrici come il glifosato, prodotto dalla Monsanto.

Il tribunale di San Francisco nel 2018 ha condannato la Monsanto a risarcire con 289 milioni di dollari Dewayne Lee Johnson, il giardiniere che ha contratto il linfoma non Hodgkin a causa dell’uso prolungato dell’erbicida Roundup, un prodotto di Monsanto a base di glifosato.

Ma i prodotti della Monsanto sono stati usati anche a scopi bellici. Il Vietnam, venne irrorato dall’esercito Usa da diserbanti e defolianti – l’agente Orange – prodotti dalla stessa Monsanto e utilizzati tra il 1962 e il 1971 durante il conflitto. L’Agente Arancio, dismesso come defoliante militare nel 1971, aveva come componente inquinante tossico la diossina, che in ambiente persiste 20 anni fino alla totale scomparsa.

Il Glifosato è stato vietato negli ambiti extra-agricoli, anche se, a dire il vero, l’Ordinanza Ministeriale l’ha bandito in “tutti gli ambiti frequentati dalla popolazione” …? Eppure si trova ancora in commercio, come mai?

Hanno abbattuto più di diecimila bufale per la brucellosi, ma si potevano salvare esattamente come gli ulivi in puglia sterminati per prevenire la Xylella. Pesticidi e diserbanti sono altamente responsabili del dissesto idrogeologico, si pensi a qeullo che è accaduto Senigallia.

Attraverso l’agroecologia si tutelerebbero la terra, l’uomo e gli animali, si creerebbero posti di lavoro e ne trarrebbe giovamento anche l’economia. La terra sarebbe in grado di assorbire più acqua e le piante di trattenere la terra.

Con una coltivazione esclusivamente biologica, la terra tornerebbe fertile come una volta, frutti e verdure sarebbero più nutrienti e non ci sarebbero pericoli per la nostra salute. L’agroecologia permette anche un minor uso di macchinari e attrezzature a motore. Eliminando gli allevamenti intensivi si tutelerebbero gli animali e si eviterebbe di mangiare carni contenenti antibiotici.

Non solo, con l’agroecologia si potrebbero sfamare gli 8 miliardi di abitanti della terra, perché non è vero che siamo troppi è che bisogna cambiare paradigma, eliminare pesticidi e fertilizzanti chimici e ridare alla terra tutta la sua ricchezza e vitalità.

Il prof. Altieri presenta l’associazione “Cibus in primis” tra i cui scopi c’è quello di creare una rete di coltivatori biologici e consumatori e risponde a diverse domande:

Se il glifosato è così pericoloso perché ne non lo hanno vietato prima a livello europeo?

Quali sono i rischi per la salute derivati da alimenti contenenti pesticidi?

Le farine non sono più quelle di una volta, cosa è cambiato e perché ci fanno male?

Cosa sono i residui chimici da deriva?

Il biologico per prodotti agricoli, uova e carni, è davvero biologico?

In Italia ci sono coltivazioni Ogm? Quali sono i pericoli degli Ogm e perché dovremmo utilizzarli e mangiarli?

Si utilizzano i fertilizzanti chimici, sono pericolosi?

Che cosa è l’Agroecologia?

Abbiamo 8 miliardi di persona da sfamare, dicono che l’unica via sia la diminuzione della popolazione, è così?

Sembra che adesso si stiano impegnando per fare sì che anche gli esseri umani diventino Ogm?

Prof. Giuseppe Altieri agro ecologo. Dottore di Ricerca in Agroecologia e Biodiversità per lo Sviluppo Rurale e la salute ambientale. Dottore di Ricerca in Agroecologia e Biodiversità per lo Sviluppo Rurale e la salute ambientale, Università di Firenze. Fondatore dell’associazione “Cibus in primis”.