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Caro energia, costi pari al doppio degli attuali per le strutture pubbliche. Ci si prepara ad abbassare luci pubbliche e riscaldamento

Le bollette di luce e gas delle strutture pubbliche hanno raggiunto una cifra pari a più del doppio dei costi attuali. Da 28 a 62 milioni di euro l’anno. Il Comune si sta attivando per trovare varie soluzioni per ridurre i costi, ma nel frattempo ha chiesto ad Acea un piano di simulazione dei consumi in vista dell’autunno e dell’inverno.

Già si è vissuto un periodo simile, ma di certo non uguale, quando tra marzo e aprile scorso il Campidoglio, di fronte ai rincari, ha attuato un piano di riduzione dei consumi. Un piano che ha riguardato le strutture pubbliche, ma che ha richiesto comunque lo stanziamento di 20 milione di euro aggiuntivi nell’ultimo bilancio per fronteggiare l’aumento dei costi.

Alcune soluzioni potrebbero essere quelle di ridurre la fascia oraria dell’attivazione degli impianti di illuminazione pubblica. Se ne ritarderà l’accensione e si anticiperà lo spegnimento. In questo modo si potrà recuperare una o due ore al giorno.
Altra idea di cui si parla è quella di disattivare l’illuminazione dei monumenti .

Il docente di Energetica all’università La Sapienza di Roma, Livio De Santoli, ha affermato che «si potrebbe fare a meno dell’illuminazione dei monumenti mentre sugli impianti pubblici in strada sarebbe meglio, per ragioni di sicurezza, mantenere gli orari attuali eventualmente prevedendo riduzioni minime e favorendo l’accensione di impianti a Led che sono a basso consumo energetico». E ancora, per il professore potrebbe essere utile «varare un regolamento per gli uffici pubblici che vieti l’uso di acqua calda e l’apertura delle finestre mentre i riscaldamenti sono accesi, anche con sanzioni per chi viola le norme».