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Taxi, i sindacati scrivono a Gualtieri: “Siamo in difficoltà e lei non dice niente”

Una lettera aperta al sindaco Gualtieri. Così l’Usb, Unione sindacale di base, sezione taxi, ha manifestato il proprio dissenso per il Ddl concorrenza. Il disegno di legge dispone, tra le altre cose, “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. E ancora “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Nonché “l’adeguamento del sistema sanzionatorio per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, anche al fine di contrastare l’esercizio non autorizzato del servizio di trasporto pubblico, demandando la competenza per l’irrogazione delle sanzioni amministrative agli enti locali”.

Punti sui quali il sindaco Gualtieri non si è mai espresso. “In tutto questo possiamo affermare senza scrupolo alcuno, che Lei non ha detto assolutamente nulla. Eppure in virtù delle sue competenze e dell’incarico che oggi ricopre, ne avrebbe di cose da dire”, ha scritto Usb nella lettera indirizzata al sindaco di Roma.

Nel testo della missiva si legge: “Forse un primo stimolo potrebbe trovarlo in quanto Sindaco della Città con il più alto numero di TAXI in Italia. Roma ha circa 7800 taxi. Il nostro SERVIZIO così come stabilito nella normativa vigente (all’art.1) svolge funzioni complementari e integrative del trasporto pubblico locale di linea, l’importanza di questa funzione è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, vista la situazione trasporto pubblico di Roma.

Una funzione ben nota a chi amministra questa Città visto quanto spesso i TAXI vengono impiegati quasi in funzione sostitutiva di Metro e bus. Basta pensare alle interruzioni sulla della linea Metro B, oppure al ruolo di parafulmine che ci viene assegnato quando si vogliono evitare problemi ai mezzi pubblici comunali, l’ultimi esempi sono state le partite di calcio.

Eppure da parte sua sul ddl concorrenza non c’è stato altro che un fragoroso silenzio. Allora le scriviamo questa lettera aperta, per cercare se è possibile superare il suo mutismo, che rischia di sfociare in complicità”.

Il sindacato evidenzia i punti contestati: “In tutta onestà quindi ha senso parlare di concorrenza nei TAXI? Le vogliamo infine ricordarle il ruolo sociale che il nostro SERVIZIO garantisce. Pensiamo al trasporto disabili a tariffe prestabilite, ai buoni taxi che da ottobre ancora non vengono pagati, agli sconti sociali per le donne che dopo le 22 rientrano a casa, o a quelli verso gli ospedali che come tassisti applichiamo, al SERVIZIO H24 che anche durante la fase più acuta della pandemia abbiamo garantito.

Ecco alcune delle motivazioni che rendono incomprensibile il suo SILENZIO, a meno che non si voglia pensar male, ritenendolo una sorta d’ordine di scuderia del suo partito di riferimento. Uno strumento con il quale predisporre la trasformazione di un servizio pubblico, nell’ennesima macelleria sociale apparecchiata per agevolare gli squali della finanza internazionale con danno a chi lavora per vivere, e per l’utenza che si rivolge ad un servizio indispensabile.

Restare in silenzio quindi non è accettabile. Auspichiamo che questa lettera aperta possa trovare spazio su quei media che come Lei colpevolmente sono silenziati o silenziosi, far breccia nel muro di gomma che ci circonda, provando a far comprendere anche alla cittadinanza che si rivolge tutti i giorni al nostro servizio pubblico essenziale (definizione stabilita da un’altra legge dello Stato, la n.146/90), le motivazioni di quella che è sempre più una battaglia di civiltà”, conclude la lettera.