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Roma, il settore turistico vede la luce: boom di prenotazioni

Se il futuro del settore turistico fosse uno stato d’animo, le previsioni direbbero: cielo di Roma finalmente sereno. Dopo un anno condizionato pesantemente dalla tempesta Covid per albergatori, ristoratori ed operatori del turismo sembra infatti esserci il primo spiraglio di luce.

Prospettive che cambiano attorno ad una data chiave, quella di sabato 15 maggio, quando si potrà considerare riaperto il turismo internazionale. Ossigeno puro per la Capitale, che si aggiunge alle buone speranze che nascono dai progressivi allentamenti delle barriere interne e allo stop alla quarantena per chi arriva dai paesi dell’Unione Europea, oltre all’altro attesissimo via libera, quello per gli ingressi dagli Stati Uniti, previsto per il 15 giugno.

Il tutto è traducibile cosi: un aumento significativo delle prenotazioni, che complice la tanta voglia di svago a lungo soffocata, promette un incremento del 20 o anche 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Si attendono a Roma soprattutto turisti inglesi e americani, forti dell’ampia copertura con i vaccini. In Germania, poi, i media hanno elogiato l’organizzazione della campagna vaccinale del Lazio, aspetto che avrà il suo peso. La Regione da parte sua ha stanziato 10 milioni di euro per la ripresa, inaugurando nove ostelli e prevedendo info point, laboratori e attività sportive sul Tevere.

Ma anche il turismo nazionale e locale promette scintille, facendo registrare un vero e proprio boom di richieste per alberghi, lidi attrezzati e case al mare: le famiglie romane sembrano scegliere quelle di Anzio e Nettuno, accettando di pagare dai 2000 ai 6000 euro per 4 settimane; situazione simile a Santa Marinella e Santa Severa dove si registra un sostanziale sold out per luglio ed agosto. Rifiatano anche gli stabilimenti balneari: a Fiumicino, Fregene e Maccarese già da adesso è difficile prenotare il proprio ombrellone; situazione diversa invece per Torvaianica dove fra licenze decadute e concessioni in attesa dal Comune, i gestori dei lidi temono di restare indietro.