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Peste suina, l’Oipa contro l’ordinanza anti-cinghiali: “Gli animali cacciati potranno finire nel piatto”

Scatterà a breve la seconda fase del piano di contenimento della peste suina a Roma. Dopo l’allargamento della zona rossa, si passerà all’abbattimento selettivo dei cinghiali all’interno della zona rossa. L’ordinanza firmata l’ordinanza del commissario straordinario, Angelo Ferrari è entrata ieri in Gazzetta ufficiale, ma l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), lancia l’allarme: “Gli animali cacciati potranno finire nel piatto”.

In un comunicato pubblicato oggi, l’Oipa cita l’art. 3 dell’oridnanza: “I capi cacciati possono essere destinati all’autoconsumo esclusivamente all’interno della stessa zona di attenzione e solo se risultati negativi ai test di laboratorio per ricerca del virus Psa”.

Da qui la protesta dell’organizzazione animalista, che attraverso le parole della delegata di Roma, Rita Corboli fa sapere: “Non solo si apre la caccia al cinghiale fuori stagione alle porte di Roma, ma si consente anche di farne carne da macello per trasformarla in salsicce e bistecche”.

Continua ancora Corboli: “Per sei esemplari trovati positivi al virus della peste suina, non pericolosa per l’uomo, si farà strage. Prima ripopolano a uso e consumo dei cacciatori, poi decidono il “depopolamento” sulla pelle di esseri senzienti senza considerare misure alternative”.