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Il CdQ Bagnoletto si mobilita contro l’antenna “mostro”: Marco Fagnani a Non solo Roma

Municipio X, Bagnoletto si mobilita contro l’installazione dell’antenna telefonica

Ospite in collegamento Marco Fagnani, Presidente CdQ Bagnoletto – X Municipio di Roma

I residenti di Bagnoletto (X Municipio di Roma) e il Comitato di Quartiere sono fortemente preoccupati dalla notizia di una nuova stazione radio base, che potrebbe essere presto installata in via Carlazzo 11.  L’avviso relativo all’installazione è stato pubblicato sul sito del Municipio Roma X e i gestori telefonici interessati sono ben tre: INWIT, TIM e VODAFONE. Un palo metallico di 27 metri da installare su un terreno privato.

“783 cittadini hanno espresso per iscritto la loro contrarietà all’installazione della stazione radio-base a Bagnoletto, diffidando Roma Capitale e i gestori” – tuona Marco Fagnani.
Una vera e propria “corsa contro il tempo” per informare quanti più possibile, come racconta il Presidente, a causa soprattutto della scarsa comunicazione di Roma Capitale e del Municipio Roma X.
Infatti la Conferenza di servizi, avviata il 20 febbraio 2024 dal P.A.U., è stata resa pubblica più di un mese dopo, il 29 marzo, con un avviso sul sito di Roma Capitale.
“Una modalità quasi silente, – sottolinea Fagnani – forse studiata per chiudere nei tempi consentiti le procedure autorizzative, senza attirare troppo le attenzioni dei cittadini residenti.
Un palo metallico di 27 metri, a cui ancorare 6 antenne TIM e 6 antenne Vodafone, 2 parabole e 24 apparati, da installare su un terreno privato in Via Carlazzo 11, è una scelleratezza da combattere non solo per le dimensioni gigantesche ma anche perché la soluzione migliore sarebbe stata localizzare il “mostro” su uno dei terreni comunali della zona industriale di Dragona, lontano dal pieno centro residenziale”.
Una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti, compreso il Comune che trarrebbe vantaggio economico da terreni attualmente in stato di completo abbandono.
“Siamo venuti a conoscenza che i co-proprietari dell’immobile interessato erano all’oscuro di tutto, – ha continuato Fagnani – ragion per cui si opporranno nei prossimi giorni mediante diffida. Noi del CdQ siamo arrivati alla conclusione che ci sono tutti gli elementi per bloccare l’installazione, anche le modalità di programmazione e individuazione dell’area lacunose e pericolose”.