Home NOTIZIE ATTUALITÀ Scuola Lazio, compiti a Pasqua? Costarelli (Presidi Lazio): “Tempi troppo brevi”

Scuola Lazio, compiti a Pasqua? Costarelli (Presidi Lazio): “Tempi troppo brevi”

SCUOLA ELEMENTARE ISTRUZIONE LIBRI DI TESTO DIDATTICA IN PRESENZA BANCHI

E’ giusto dare i compiti per le vacanze agli alunni durante il periodo delle feste pasquali? La domanda è ciclica e si ripete ogni anno, intervallata da quella che riguarda le vacanze estive, per cui il dibattito è ancora più acceso.

Per quanto riguarda la Pasqua, e le vacanze che dureranno circa una settimana, il pensiero comune sembra essere quello che i giovani studenti vadano lasciati liberi dai compiti, per un periodo di stacco dallo studio che non è così lungo.

Scuola, parla Costarelli

E’ dello stesso avviso anche Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio, intervistata da Adnkronos: “In questo periodo pasquale, dato che si tratta di un’interruzione molto breve, si potrebbe anche non assegnare i compiti o magari, proporre qualche piccolo spunto di riflessione, ma una quantità veramente limitata”.

Aggiunge: “L’interruzione delle lezioni nel periodo delle feste pasquali è molto limitata, ad esempio nel Lazio è solo di pochi giorni, ultimo giorno mercoledì prima di Pasqua e si torna il mercoledì dopo, – continua Costarelli – quindi, togliendo poi le due festività Pasqua e Pasquetta, il tempo si riduce a pochissimi giorni. Nel periodo di sospensione delle lezioni i compiti hanno una loro utilità, ovviamente nella giusta misura e senza perentorietà”.

Ha concluso Costarelli: “Il compito ha lo scopo non di appesantire l’alunno quando è in vacanza ma di dargli un’occasione, un’opportunità che spesso è ricercata dagli alunni e anche dai genitori, quindi in linea generale nulla osta sul discorso di fare qualche attività di approfondimento, di ritorno su contenuti e concetti e nello specifico di Pasqua, essendo appunto l’interruzione veramente limitata a pochi giorni, si possono lasciare gli alunni liberi o assegnare qualche riflessione ma senza perentorietà”.