Home NOTIZIE ATTUALITÀ Roma, sit-in degli studenti contro gli accordi con le università israeliane

Roma, sit-in degli studenti contro gli accordi con le università israeliane

Roma, occupato rettorato della Sapienza: tensione tra studenti e forze dell'ordine
la protesta dei collettivi studenteschi all'università Sapienza di Roma

Continua la protesta degli studenti universitari contro gli accordi tra gli atenei italiani e quelli israeliani. Sit-in anche a Roma, dove oggi, alle 12 vari gruppi universitari si raduneranno alle 12, nell’ampia area del “pratone” di fronte al Rettorato per avviarsi in un corteo diretto verso la Farnesina.

Lì, alle 15, è programmata una manifestazione connessa allo sciopero del personale universitario organizzato dall’Usd (Unione sindacale di base). Il motivo principale di questa mobilitazione è l’opposizione al bando del Maeci (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione), il quale scade il 10 aprile e riguarda un accordo di collaborazione scientifica tra il Ministero dell’Università e il governo israeliano.

L’accordo in questione, come riportato nei volantini distribuiti all’ingresso della facoltà, è stato contestato dalla Corte Internazionale di Giustizia per i suoi presunti atti di genocidio e crimini di guerra.

Roma, sciopero nelle Università: il comunicato di USB

Così il sindacato USB, in una nota, ha spiegato i motivi dello sciopero di oggi: “Mentre a Gaza ed in Medio Oriente si assiste ad un’escalation ed al genocidio del popolo palestinese, il Governo italiano soffia sul fuoco e, come se non bastasse già l’invio di armi per la guerra in Ucraina, si mette a capo della missione navale europea “Aspides” nel Mar Rosso col pretesto di una finta azione difensiva per le navi mercantili che attraversano quella zona. In realtà, il nostro Paese è già in guerra nelle retrovie del conflitto mediorientale, che negli ultimi giorni si sta estendendo geograficamente anche ad altri Paesi”.

Si legge ancora nella nota del sindacato: “Ci stanno trascinando in un’economia di guerra che comporterà la perdita di diritti sindacali acquisiti, tagli lineari ancora più pesanti su welfare e sui servizi della Pubblica Amministrazione (in primis Sanità ed Istruzione): tutto per orientare le risorse allo sforzo bellico in un’operazione di matrice imperialista e neocolonialista. Nel contesto conflittuale dello scenario internazionale che si sta creando, il Governo italiano, anziché concentrare gli sforzi per il Cessate il fuoco immediato e per utilizzare tutti i canali diplomatici per la risoluzione delle controversie internazionali (come prevede l’art.11 della Costituzione) e per intervenire con aiuti umanitari, decide di trascinare in guerra anche il mondo accademico e della ricerca del nostro Paese. Con l’avallo del MUR e della Ministra Bernini, si decide di investire in un Accordo di cooperazione scientifica con il Governo sionista di Israele, incriminato dalla Corte Internazionale di Giustizia per genocidio e crimini di guerra”.

Conclude la nota: “Il 10 aprile infatti è fissata la scadenza del Bando del MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), come già anticipato con la proclamazione dello sciopero e con la notizia sul Bando MAECI. Ebbene, a tutto questo USB Università dice NO con lo sciopero nazionale del settore Università del 9 aprile, aperto a tutte le comunità accademiche degli Atenei italiani. Lo sciopero vuole essere uno strumento per dare forza e mettere insieme le proteste che stanno crescendo in oltre 20 Atenei italiani e per far convergere le varie componenti della comunità accademica (studenti, docenti e personale TAB), in modo da fare massa critica”.